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Jhumpa Lahiri per protesta rifiuta il premio Noguchi

Dopo il divieto del Museo allo staff di portare la kefiah

Redazione Ansa

In segno di protesta per il divieto allo staff di portare la kefiah, la scrittrice premio Pulitzer Jhumpa Lahiri ha rifiutato di accettare il premio Isamu Noguchi attribuito ogni anno dal museo fondato quasi 40 anni fa ad Astoria dall'artista americano-giapponese, celebre per le sue sculture e i mobili di design. "Lahiri ha ritirato l'accettazione del premio in reazione al nostro nuovo codice di abbigliamento", ha fatto sapere il museo: "Rispettiamo la sua prospettiva nella consapevolezza che le nostre decisioni possono non essere in linea con l'opinione di tutti". Un mese fa il Museo Noguchi aveva annunciato il divieto allo staff di indossare, durante le ore di lavoro, abiti o accessori che esprimono "messaggi politici, slogan o simboli". Come conseguenza del bando, tre dipendenti che si erano rifiutate di togliersi la kefiah indossata in segno di solidarietà con il popolo palestinese sono state licenziate. Il nuovo codice, che non si applica ai visitatori, era stato adottato dopo che per mesi, dopo le azioni militari di Israele a Gaza, parecchi membri dello staff avevano messo la tradizionale sciarpa palestinese per ragioni che una delle dipendenti licenziate ha definito "culturali". In una lettera alla direzione del museo dopo la pubblicazione del bando, una cinquantina dei circa 70 dipendenti avevano ricordato che lo stesso Noguchi odiava le guerre e che durante il secondo conflitto mondiale si era fatto volontariamente internare in uno dei campi di detenzione per giapponesi-americani creati in Arizona dopo il bombardamento di Pearl Harbor. Il museo, che in passato ha preso posizione sui temi del razzismo e delle diseguaglianze contro gli afro-americani invocando le posizioni del fondatore, aveva difeso il divieto della kefiah affermando che "questo tipo di espressioni possono, senza volerlo, alienare segmenti dei nostri visitatori". Lahiri, che nel 2000 ha vinto il Pulitzer per la sua prima raccolta di racconti L'Interprete dei Malanni e da allora ha pubblicato fiction e saggi in inglese e in italiano, e il pittore minimalista coreano Lee Ufan avrebbero dovuto il ricevere il premio il 29 ottobre nel corso del gala annuale del museo. La partecipazione di Ufan è ancora in programma.
    I modi di esprimere solidarietà ai palestinesi o agli israeliani dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre dividono da mesi gli intellettuali negli Usa e altrove: in maggio la stessa Lahiri e altre migliaia di studiosi e artisti avevano firmato una lettera ai presidenti delle università per esprimere solidarietà alle proteste pro-Gaza sui campus. (ANSA).
   

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