"Mia figlia Diana ha lasciato la comunità e per una settimana è tornata a casa. Mi hanno detto che non ero una buona madre a fare così, ma sapevo che per Diana stare con me era essenziale.
Sua figlia Diana Schivardi era finita in un giro di tossicodipendenza ed era stata fermata dalla polizia, poi convinta dalla mamma a entrare in comunità. "Sta facendo piccoli passi verso la rinascita ma è tutto molto difficile - dice Bengala - Ci sono giorni in cui mi sembra che il percorso sia finito e altri che non si veda mai la fine del tunnel. Mia figlia ha sofferto molto per la mia separazione dal padre. La ricordo una volta, piccolina, che aspettavamo il papà. Quella volta non venne e lei ci rimase molto male. Mi disse, 'mamma secondo me non mi vuole bene'. Quando da grande cominciò ad avere problemi, malesseri, disturbi nell'alimentazione, avrebbe avuto bisogno di una figura paterna. Diana ha sempre sentito un grande vuoto nel cuore".
Per la prima volta Nadia Bengala rivela poi a Monica Setta di avere sofferto lei stessa di disordini alimentari da ragazza.
"Sono stata bulimica, come molte ragazze all'epoca - dice - Nella mia vita ho sofferto tanto, come donna e come madre, ma ho sempre anteposto mia figlia a tutto il resto. Avrei potuto fare di più nella carriera, non ho mai sgomitato, ma quando ho deciso di separarmi dal padre di Diana ho lavorato sodo perché sapevo che quel divorzio avrebbe significato anche per lei un cambio di vita. Andava in un asilo privato, la portai in una scuola pubblica per risparmiare. Ma la mia presenza l'ha sempre avuta".
(ANSA).
Nadia Bengala, mia figlia in comunità, un dolore devastante
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