Il regista del discusso The Apprentice ha ringraziato l'ex presidente per la pubblicità gratuita che ha regalato al suo film: "Per essere un flop, il nostro pubblico settimanale combinato è più grande di quello che questa settimana è andato ai suoi comizi", ha detto Ali Abbasi, il cineasta danese-iraniano che ha diretto il biopic sul rapporto tra Donald Trump quando era giovane (l'attore dei film Marvel Sebastian Stan) e lo spregiudicato legale Roy Cohn (uno dei fratelli di Succession, Jeremy Strong), celebre per aver assistito il deputato Joseph McCarthy nella caccia alle streghe degli anni Cinquanta. The Apprentice, che in Italia debutterà il 17 ottobre col titolo Alle Origini di Trump, negli Usa è uscito lo scorso fine settimana con meno di 1,6 milioni di dollari di incassi ai botteghini: un decimo dell'investimento dei produttori.
Donald Trump, in un messaggio di 150 parole postato nella notte tra domenica e lunedì sul suo canale Truth Social, l'ha definito "un film falso e privo di classe, un colpo basso diffamatorio politicamente disgustoso che auspicabilmente farà un tonfo al box office". Dimenticando che negli Usa esiste il Primo Emendamento, l'ex presidente si è poi chiesto come "a questa feccia umana, come tutti quelli che sono stati coinvolti in questa auspicabilmente impresa fallita, sia stato permesso di dire e fare tutto quel che vogliono". Abbasi ha prontamente replicato: "Parliamone", invitando il candidato del Gop a dialogare personalmente con lui.
Nel messaggio su Truth Social il candidato repubblicano alla Casa Bianca si è concentrato anche sulla ex moglie Ivana, "una donna gentile e meravigliosa" con cui lui ha detto di aver avuto "un rapporto meraviglioso fino a quando lei è morta" nel 2022 dopo una caduta dalle scale di casa. Trump e la ex modella cecoslovacca sono stati sposati fino al 1990: nella causa di divorzio, lei ha accusato il marito di averla violentata dopo un litigio, affermazioni poi ritrattate nel 2015 ma al centro di una scena del film che non è affatto piaciuto alla campagna repubblicana, al punto da inviare diffide legali che a lungo hanno scoraggiato i distributori. Abbasi ha affidato la parte di Ivana a Maria Bakalova, la 28enne attrice bulgara candidata agli Oscar per Borat: Subsequent Moviefilm: "La rispetto moltissimo", ha detto a Variety: "Era molto intelligente e sapeva quel che voleva. Per me lei è il centro morale della storia". (ANSA).
Il regista di The Apprentice, 'grazie Trump per la pubblicità'
Bakalova: "Rispetto Ivana, lei è il centro morale della storia"