Non scegliere il cane in base all'estetica ma alle caratteristiche comportamentali; prepararsi per comprendere il suo modo di comunicare, i suoi eventuali segnali di disagio. Sono fra i punti da seguire quando decidiamo di adottare un cane e renderlo parte della nostra vita. Una decisione da non prendere mai alla leggera, ci ricorda il dogtrainer Lorenzo Cioppi, al debutto, a fianco di Simone Dalla Valle nella settima stagione di 'Missione Cuccioli' in onda su DeAKids ogni lunedì alle ore 20.00, dal 14 gennaio.
Il programma insegna ai bambini come ci si prende cura di un cucciolo. Sotto l'occhio vigile delle telecamere di DeAKids e con la guida dei dogtrainer inizia così un periodo di training e addestramento nel quale il bambino scoprirà in tutto e per tutto cosa significa occuparsi di un cagnolino: dalla preparazione della pappa alle uscite per i 'bisognini' fino ai momenti di socializzazione con gli altri cani. ''Penso che un programma come questo possa aiutare ad amplificare il messaggio che ogni giorno cerco di portare avanti nel mio lavoro, come educatore dell'Enpa di Novara, a contatto con le famiglie e occupandomi di adozioni dei cani portati nei canili della città" spiega Cioppi.
Ma cosa va tenuto a mente quando si decide di adottare un cane? Ecco un piccolo vademecum, basato sui consigli e l' esperienza del dogtrainer.
- Non agire con superficialità
"Mi fa rabbia vedere cani portati in canile, per motivi come la necessità di cambiare casa o l'arrivo di un figlio" racconta Cioppi. Prima di decidere di adottare bisogna avere piena coscienza della responsabilità che comporta. Un cane va considerato un membro della propria famiglia, e non un problema di cui liberarsi quando c'è qualche cambiamento.
- Quale cane adottare:
"La tendenza è sceglierlo sulla base di quanto sia simpatico e socievole o fermandosi all'estetica, senza prendere in considerazione le caratteristiche comportamentali - dice il dogtrainer -. Noi in canile cerchiamo di conoscere il più possibile i cani, vedendo come si comportano anche in situazioni famigliari, che ricostruiamo, da una pentola che sbatte, all'avere un divano a disposizione. L'idea sarebbe quella di proporre alle famiglie il cane giusto. Nello scegliere un cane bisogna valutare vari elementi, come il numero di ore in cui il cane rimarrà solo. "Animali tipo molossi, amstaff o pit, ad esempio, sono molto carini con le persone ma se restano troppo soli soffrono e diventano distruttivi in casa".
- Non considerare il cane solo un 'regalo' per i figli
Spesso lo si prende con l'idea di far contenti i figli, pensando che dei bambini o anche degli adolescenti, se ne possano occupare pienamente. Ma è una grande responsabilità che non possono assumersi da soli, bisogna essere pronti a dargli un solido appoggio.
-Evitare 'bagni di folla' per il nuovo arrivato
Uno degli errori più frequenti "è chiamare subito a raccolta amici e parenti per far vedere il nuovo arrivato, aumentando così la sua confusione. Ricordiamoci che deve abituarsi al nuovo ambiente ed è bene nei primi giorni che stia tranquillo. Per questo è utile anche mettergli la cuccia in un posto non troppo esposto al passaggio.
- Non umanizzare il cane
Spesso tendiamo a trattare i nostri animali come persone. Comprargli quattro giacchettine è più uno sfizio nostro e i loro comportamenti non vanno spiegati sulla base di quelli umani. "Se vado in Inghilterra devo capire l'inglese non capisco perché non ci si voglia dare la pena di comprendere il modo in cui un cane comunica" sottolinea Cioppi. Per prepararsi, "oggi ci sono anche molti libri. Alcuni sono brutti, ma ce ne sono anche di molto utili".
- Rispettare la natura del cane
"Il brutto di alcuni programmi televisivi stranieri sui pets è far vedere il cane come qualcuno che deve fare qualunque cosa che noi decidiamo, come fosse una macchina. Un amico a quattro zampe ha le sue caratteristiche di specie, il suo modo di vedere il mondo. Una volta inseriti nel nostro contesto sociale, vanno rispettati nei loro limiti e nelle loro emozioni".
- Impariamo a leggere i segnali di disagio
Le persone spesso si accorgono che qualcosa non va solo quando un cane mostra i denti, ringhia o morde l'aria, il cosiddetto snap. In realtà quel cane ha già esibito altri comportamenti, dei messaggi di disagio senza avere da noi un feedback. Girare la testa, sbadigliare o rallentare i movimenti possono già essere suoi modi per dirci che è teso, per chiederci aiuto, e di non mettergli in quel momento ulteriore pressione.
- Come scegliere un dogtrainer
Nel caso ritenessimo ci possa essere utile un aiuto esterno "vanno valutate con attenzione le informazioni che troviamo su internet. Io direi di partire digitando 'approccio cognitivo nella cinofilia' e da lì informarsi sui dog trainer e sui percorsi che seguono, perché ci sono anche in quell'ambito, realtà molto diverse" conclude Cioppi.