Croccantini, cibi umidi o piatti cucinati espressi? Come stimolare Fido se è inappetente e a cosa i cani non sanno resistere? Ai cibi dall’aroma affumicato, all’odore dell’arrosto, agli aromi ‘sulfurei’ (sprigionati da aglio, cipolla, broccoli, cavoli, broccoletti di Bruxelles ed altri). Inoltre ad alcune pietanze che profumano di alcuni grassi e, naturalmente, di carne.
Come viene l’appetito dunque? Annusando, questo è certo come l’aumento di cani inappetenti di fronte alle ciotole colme della solita pappa pronta, testimoniato dal fiorire di dibattiti e consigli che spopolano sui social sul tema ‘il mio cane è inappetente’. Se Fido invece che puntare al suo pasto nella scodella preferisce fare l’elemosina girando intorno alla tavola imbandita della sua famiglia adottiva, i motivi ci sono eccome. Gli aromi sprigionati dai cibi cotti funzionano meglio, in particolare gli odori affumicati, arrostiti, sulfurei e grassi, si legge sul Journal of Agricoltural and Food Chemistry dove è pubblicato un curioso esperimento fatto dai ricercatori dell’American Chemical Society.
Gli autori dell’indagine hanno provato a fornire a dei cani di razza Beagle diversi pasti aromatizzati con 12 molecole volatili, oppure senza odore e fra tutti i cani hanno scelto quelli agli aromi appena elencati. Si tratta di un esperimento ‘pilota’, perciò limitato e alle prime fasi e che andrà esteso ad altre razze canine, spiegano gli autori ma getta le basi per una revisione dei profumi dei pasti pronti per cani inappetenti e magari innamorati dei menù cucinati al momento dalle famiglie.
Al trend crescente dei ‘cibi freschi’ alternativi ai croccantini e delle ricette gourmet cucinate fresche che dilaga nelle famiglie che ospitano cani, si abbinano ora studi che puntano a far venire l’acquolina in bocca ai nostri amici a quattro zampe anche di fronte ai cibi industriali, un mercato che il Rapporto Assalco-Zoomark 2018 identifica avere un valore di 2 miliardi e 51 milioni di euro.
La lotta fra croccantini e pasti espressi è iniziata? La tendenza a preferire cibi freschi è in aumento ma se una volta ai cani si davano gli avanzi dei pasti consumati dagli ‘umani’, oggi si moltiplica l’offerta di cibi umidi formulati per loro e solamente con ingredienti idonei anche al consumo umano e non più solo ‘frattaglie’ e additivi di dubbia qualità.
I consumatori sono più attenti alla composizione di scatolette e bustine di pappe pronte e avanza anche in questo campo il fenomeno ‘senza’ che bandisce molti additivi comuni, così come rifiuta scatolette e croccantini con aggiunta di zucchero. Le industrie provvedono a cambiare registro per non perdere fette di mercato e facendo anche i conti col momento storico in cui siamo che ci vede passare molto più tempo a casa e perciò disponibili a cucinare anche per Fido. Il web è pieno di tutorial per menù di pollo o manzo con riso e verdure, torte, spuntini, pappe complete e bilanciate e perfino i ‘premi’ fatti con ingredienti freschi (come lo yogurt che incrementa il calcio di cui hanno bisogno anche i nostri amici quadrupedi).
I dog-chef sono un fenomeno che dilaga dagli Stati Uniti fino in Europa. Negli States detta i trend il guru della cucina per i pets, Kevyn Matthews, che firma perfino ricette per fare merendine tipo brownies ad effetto calmante per cani nervosi perché contenenti cannabis (gli Anxiety Squares) . Da noi la blogger Sonia Orlandi è la ‘Cheffa Dog’. Autrice del libro di cucina ‘Ricette da cani’ dispensa i suoi segreti sui social e il trend della cucina fresca per i pets ha visto, nel 2017, anche l’apertura del primo delivery per cani, il Dog’s Bistrot di Milano. Qui si possono ordinare i menù cucinati al momento e consegnati direttamente a casa ad ore pasti. Le ricette sono preparate col supporto di nutrizionisti e i cibi arrivano porzionati sulla base delle caratteristiche del singolo cane. Si legge sul sito della start-up: “ll passaggio al cibo naturale agirà positivamente sul carattere del cane. Oltre a un benessere generale, il cibo naturale aiuta a prevenire malattie, spesso associate a una cattiva alimentazione”.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it