Terminato l'iter di approvazione della legge Cirinnà sulle unioni civili, nel 2017 si è ridotta l'attenzione dell'informazione televisiva per le tematiche relative al mondo della comunità e delle persone Lgbt. Su un totale di 50.
La politica ha perso il primato di fonte principale di notizie sul mondo Lgbt, passando dal picco del 48,7 per cento del 2016 (anno delle unioni civili) al 14,1 per cento del 2017.
Raddoppia invece l'incidenza della società civile salita all'11,7 per cento. piccano alcune good news relative a personaggi politici come “Ana Brnabić premier, prima donna lesbica dichiarata al governo serbo”, “Irlanda, il nuovo premier Leo Varadkar, dichiaratamente omosessuale”, “Il premier del Lussemburgo Xavier Bettel al G7 di Taormina con il marito”.
Crescono anche le notizie da fonte mediatica: cioè i servizi che presentano produzioni, soprattutto cinematografiche, che raccontano storie anche di persone Lgbt, da Moonlight, vincitore di tre premi Oscar, al nostrano Chi salverà le rose.
Sul fronte dell'intrattenimento, dal punto di vista quantitativo, il numero dei contenuti Lgbt è in netto aumento nel 2017 (+246%). Con un significativo incremento nelle serie tv italiane: nel 21,7 per cento dei prodotti analizzati infatti si riscontra la tematica Lgbt, mentre si "denota un cambiamento nel paradigma delle narrazioni seriali anche in contesti non scontati - come sottolinea l'Osservatorio di Pavia - da Gomorra, a Suburra". Anche il cinema nel 2017 ha fatto segnare un aumento delle tematiche 'rainbow': come la questione della genitorialità (Il padre d'Italia, Nove lune e mezza), l'omosessualità legata al tema dell'età (Chi salverà le rose?), la rappresentazione transgender (La parrucchiera). Il numero dei contenuti Lgbt nei programmi televisivi è invece in calo (-3,6% dallo scorso anno) e l'Osservatorio di Pavia segnala come causa probabile lo sgonfiamento del dibattito politico seguito all'approvazione della Cirinnà. Tendenza positiva per il mondo della pubblicità, un numero crescente di aziende punta sui temi della diversità, tanto che nel 2017 un marchio di abbigliamento italiano ha coinvolto nella sua campagna un'icona trans come Vladimir Luxuria.