La misoginia potrebbe essere perseguita come crimine di odio. E il governo inglese, che sta per avviare una revisione completa della legislazione sui reati di odio , potrebbe diventare apripista sul tema di cui si dibatte in Europa da almeno 10 anni. Anche in Italia non esiste un reato specifico ricollegabile alla misoginia (atteggiamento di avversione verso le donne) in particolare, ma alla 'discriminazione' (ultimo episodio alla ribalta della cronaca i volantini in Curva Nord allo stadio Olimpico da ultras della Lazio in cui si invitavano le donne a non stare nelle prime file).
Il ministro della Giustizia Lucy Frazer del governo britannico ha annunciato al Parlamento il progetto, dopo che centinaia di messaggi erano arrivati ai parlamentari dalle associazioni tra cui Citizen Uk, protagonista d varie battaglie per i diritti civili e umani, e dopo che la laburista e leader dei diritti delle donne Stella Creasy ha presentato un emendamento a riguardo, prevedendo fino a due anni di prigione per il reato di misoginia.
E proprio dai cittadini è nata anni fa questa istanza, precisamente - ricordano gli attivisti di CItizen Uk - da quelli di Nottingham, in unione con le donne del Nottingham Women's Center: una campagna pioneristica per far sì che la polizia del Nottinghamshire fosse la prima polizia a registrare i crimini di odio motivati dalla misoginia - e ci è riuscita, poi proseguita a Manchester e in altre città. La campagna per il cambiamento, è sostenuta in Inghilterra anche da associazioni di persone di colore e LGBTQ+ , come la Fawcett Society, Stonewall, Southall Black Sisters , convinte che sia arrivato il tempo di protezioni forti e nessuna 'gerarchia' nei crimini di odio
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