Non solo per presunti ‘difetti fisici’, basta comparire o volere emergere sui social per finire alla gogna dei bulli da tastiera. Sai ballare e ti metti in mostra su instagram o sulle piattaforme musicali? Posti, semplicemente, la tua foto o qualcuno la posta al tuo posto? Dopo le prepotenze della vita reale (le scuole pullulano di bulli e bulle in carne ed ossa pronti a vessare gli altri), aumenta il bullismo da tastiera, fatto di prepotenti violenti che nascondono l’identità accanendosi con la vittima, senza differenza di genere. Di cyberbullismo se ne parla (nuovamente) in questi giorni in occasione della tragica morte della cantante sud coreana, Sulli, nome reale Choi Jin-ri, idolo K-pop di migliaia di adolescenti. Pare che la celebrity fosse vittima di crescenti e feroci critiche online, procrastinate nel tempo e la notizia riporta alla ribalta una faccia della società con cui tutti dobbiamo fare i conti, soprattutto se genitori di bambini e teenagers.
Attacchi ripetuti, continui, offensivi e sistematici sono all’ordine del giorno soprattutto in internet e, in Italia, il cyberbullismo è abbastanza radicato colpendo soprattutto i giovanissimi. La percentuale di coloro che dichiarano di aver subìto azioni di cyberbullismo pare calare infatti con l’età: ad 11 anni il picco (dice di averli subiti il 10,1%); a 13 anni lo denuncia l’ 8,5% e a 15 anni il 7% (sondaggio sistema di sorveglianza HBSC 2018 promosso dal Ministero della Salute ). Le vittime sono soprattutto i bambini che si affacciano nel mondo dei social in modo ingenuo e del tutto impreparato ma anche gli adolescenti fanno un uso problematico dei social preferendoli ai rapporti faccia a faccia, soprattutto quando si tratta di parlare dei propri sentimenti (lo pensa il 19% delle tredicenni, fonte HBSC 2018). La piazza virtuale però è piena di rischi. Il verdetto è ancora più preoccupante per l’American Academy of Pediatrics che riporta dati allarmanti: il 43% dei bambini e dei teenagers americani è stata vittima di attacchi sui social e il 58% di questi non ne parla con i genitori.
Basta dare al proprio figlio un telefonino o un tablet per esporlo al rischio, ricordano anche gli esperti di NetNanny, company di software di parental-controls . Sintomi più o meno evidenti ma che spesso si trascurano e invece sono l’occasione per intervenire. Tenendo conto che, una volta percepiti segnali di allarme che i ragazzi inviano anche in modo inconsapevole, è necessario creare un rapporto di fiducia che nasce se i genitori si dedicano all'ascolto, senza giudizi né rimproveri.
La società ha raccolto i 10 segnali più comuni di disagio a carico dei bambini vittime di cyberbullismo.
1) In cima ai sintomi, il più comune sembra essere un aumento di nervosismo o il rifiuto ad andare a scuola. Il bambino chiede di poter restare a casa o telefona ai genitori durante l’orario scolastico per uscire prima. I bulli virtuali possono essere persone a loro vicine o vicine ai compagni dello stesso istituto scolastico.
2) Il secondo segnale d’allarme dovrebbe accendersi se il bambino risulta particolarmente irrascibile ed estremamente ansioso dopo che ha chattato o usato i social.
3) Il terzo sintomo riguarda lo stato d’animo del ragazzo mentre è indaffarato ad usare i dispositivi, dal cellulare al pc. Si arrabbia a tal punto da sbattere la tastiera o il telefono? Può succedere che le vittime reagiscano in questo modo per prendere le distanze dai bulli, reagendo con rabbia.
4) Il quarto campanello d’allarme dovrebbe accendersi quando il bambino non vuole condividere informazioni sul proprio account e sulle attività che svolge online con i genitori o gli adulti di riferimento. Nonostante il patimento, i bambini possono tentare di nascondere ciò che sta accadendo, hanno timore a parlarne. Stabilire delle regole chiare sull’uso dei dispositivi ed avere delle password comuni degli account è un modo per difenderli, almeno finché sono ancora piccoli.
5) Al quinto posto dei segnali di disagio ci sono la perdita inspiegabile di peso o l’aumento ponderale improvviso. Oppure mal di testa, mal di stomaco e difficoltà a mangiare. I genitori devono essere consapevoli che questi sintomi potrebbero indicare atti di bullismo e che, se persistono, possono danneggiare anche la salute.
6) Sesto campanello d’allarme è la difficoltà del figliolo a dormire la notte e ad avere una spiccata sonnolenza durante il giorno. L'irrequietezza è un fattore molto comune quando si tratta di cyberbullismo e i bambini spesso non sono in grado di dormire quando sono tormentati da ciò che i cyberbulli dicono su di loro. La stanchezza conseguente può influenzare il bambino per il resto della giornata, rendendolo irritabile e complicando lo svolgimento della sua giornata scolastica in cui deve affrontare compiti e compagni di classe.
7) Il settimo indizio di disagio da bulli virtuali è un progressivo calo di interessi verso gli hobby o le attività che generalmente venivano svolte con piacere ed erano magari le preferite.
8) L’ottavo segnale riguarda il comportamento del bambino che tende a divenire depresso o antisociale.
9) Segue l’isolamento da amici e parenti, nono sintomo di vessazioni virtuali.
10) L’ultimo sintomo, il più allarmante, è quando i ragazzi, schiacciati da prepotenze e prese in giro, iniziano a parlare di suicidio. In questo caso è indispensabile contattare immediatamente uno specialista coinvolgendo subito la scuola.
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