Rubriche

Come essere felici in 12 passi, nonostante tutto

Lucia Giovannini spiega come riattivare i codici degli ormoni della felicità

Redazione Ansa

Provare ad essere felici. Una bell'impresa. In questo periodo stiamo vivendo un momento di grande fragilità in cui ci vengono a mancare certezze, abitudini e rituali quotidiani che riempivano la nostra vita e in qualche modo ci lasciavano aggrappati a piccoli momenti di felicità. Non poter stringere una mano, non poter abbracciare un amico, anche questo distanziamento sociale conta essendo di fatto una lontananza emotiva.  Siamo sotto pressione, preoccupati, in balia di eventi che non riusciamo a prevedere e arginare. E di sicuro non siamo felici. Ma forse non lo eravamo nemmeno prima, forse non abbiamo ancora capito come esserlo. Come fare? Cosa ci impedisce di goderci fino in fondo ogni giorno sapendo che non sarà un tempo eterno? Ne parliamo con Lucia Giovannini che ha scritto il libro Il permesso di essere felice (edito da Roi Edizioni per la collana Semi di Luce). Ecco una breve guida., 

I 12 PASSI PER TROVARE LA FELICITA' INDIPENDENTEMENTE DA TUTTO

1. Ritorno immediato, ritardato e bisogni primari - Questo codice impone il porsi le domande “Che bisogno sto soddisfacendo?” e “in quale modo altro modo potrei farlo? L’idea è di innescare un meccanismo che faccia sentire bene per il semplice fatto di aver portato a termine un bisogno specifico in modo da avere un ritorno immediato e risolvere i problemi futuri, ritorno ritardato. Es. includere l’esercizio fisico nella routine quotidiana fa sentire vitali al momento e assicura una migliore salute a lungo termine.
2. Il mito del successo – Cosa deve accadere perché tu possa sentire che la tua vita è di successo? Farsi questa domanda significa capire esattamente quando è il momento di fermarci ad assaporare il momento di soddisfazione ed essere felice del traguardo raggiunto. Evitando di trincerarci sempre nel “non è mai abbastanza”.
3. Dove l’essere incontra il diventare – Il test della “missione della vita” dove per missione si intende il semplice dare significato alla nostra esistenza. Un esercizio utile è completare la frase “Quando la mia vita è ideale io…” e la risposta non deve essere un aggettivo ma un’azione, solo così potrà essere attuabile e non rimanere solo un’intenzione.
4. Ritrova la tua tribù – Siamo animali sociali e abbiamo più che mai bisogno di ritrovarci. In questo momento di distanziamento sociale, un’alternativa per mantenere l’ossitocina in circolo è guardarsi negli occhi e sorridersi così anche con addosso una mascherina. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima e questo semplice gesto ci permette di connetterci a un livello più profondo con le persone.
5. Il potere della gentilezza – Fare del bene, fa bene. Quindi cosa posso fare per rendermi felice? Praticare atti di gentilezza a casaccio, perché la gentilezza riunisce le persone, migliora l’umore e aumenta la felicità.
6. La regola di platino – Se la regola d’oro è “fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”, la Regola di platino dice “Tratta l’altra parte nel modo in cui desideri essere trattato, andando oltre le tue preferenze.” Cosa vuole una persona da me? Cosa si aspetta? La risposta a questa domanda metterà al centro l’altra persona rendendo la conversazione gratificante ed empatica.
7. La presenza: vivere sopra la linea – Significa essere presenti a quello che stiamo vivendo con un senso di apertura, curiosità e disponibilità. Almeno 3 volte durante il giorno metti una sveglia a orari diversi e ogni volta che suona chiediti: “Cosa sto provando ora?” “Quanto sono presente?”
8. La scelta – Scegli di focalizzarti su ciò che funziona e non su ciò che ti manca. Fare una lista della gioia per risvegliarci ai semplici piaceri di una vita ben vissuta.
9. Guarire le ferite emozionali – Scopri le tue emozioni e sentimenti, analizzali e solo così potrai guarire.
10. Gli opposti polari: sciogliere i giuramenti del passato – Stai lasciando che il passato definisca il tuo futuro? Dobbiamo evitare che questo succeda. Imparare dai nostri conflitti è forse uno dei modi più efficaci per migliorarci. La vera trasformazione e la produzione di endorfine, infatti, iniziano quando abbracciamo le sfide e le difficoltà della vita come agenti per la nostra crescita.
11. Il coraggio dell’autenticità – Rimani fedele a te stesso e fatti le domande: “Cosa è importante per me? Cosa rispetta i miei valori?”. Solo l’autenticità può renderti felice.
12. Aprirsi alla gioia – Cosa significa per te la felicità? Giocare con i tuoi figli? Condividere un bicchiere di vino all’aperto con qualcuno che ami e parlare della tua giornata? Cucinare un pasto per la famiglia? Scrivi almeno trenta risposte. E poi semplicemente scegli di fare di più di ciò che ti porta felicità.

I 12 passi sono legati all'(ri)attivazione degli ormoni della felicità - Dopamina, Ossitocina, Serotonina, Endorfine, una sorta di chiave come spiega Lucia Giovannini

La Dopamina è l’ormone del desiderio e della motivazione, e ci ricompensa quando abbiamo realizzato qualcosa, facendoci venire voglia di ripetere quella specifica azione, ma crea anche una fortissima dipendenza dai falsi portatori di felicità: come possiamo quindi scegliere noi da quali comportamenti sani e funzionali diventare dipendenti per la nostra felicità? L’idea è di innescare un meccanismo che faccia sentire bene per il semplice fatto di aver portato a termine un bisogno specifico in modo da avere un ritorno immediato e risolvere i problemi futuri (ritorno ritardato). Es. includere l’esercizio fisico nella routine quotidiana fa sentire vitali al momento e assicura una migliore salute a lungo termine. Oppure domandarsi “cosa deve accadere perché tu possa sentire che la tua vita è di successo? Farsi questa domanda significa capire esattamente quando è il momento di fermarci ad assaporare il momento di soddisfazione ed essere felici del traguardo raggiunto. Evitando di cadere nella trappola del “non è mai abbastanza”. Sembra che l’unica via per avere successo sia lavorare duro, ma poi è proprio questa ostinazione che ci impedisce di goderci ciò che abbiamo: un esercizio utile è quello di fare il test della “missione della vita”, dove per missione si intende il semplice dare significato alla nostra esistenza. Per esempio, provare a completare la frase “Quando la mia vita è ideale io…”. La risposta non deve essere un aggettivo ma un’azione, solo così potrà essere attuabile e non rimanere solo un’intenzione.

L’ossitocina è l’ormone dell’amore e dell’empatia e, in una società che tende a lasciare l’individuo solo, ecco che questa sostanza viene meno: quindi come ricreare senso di comunità e connessione emotiva? Ritrova la tua tribù: in questo momento di distanziamento sociale, un’alternativa per mantenere l’ossitocina in circolo è guardarsi negli occhi e sorridersi, anche con addosso una mascherina. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima e questo semplice gesto ci permette di connetterci a un livello più profondo con le persone. Pratica il potere della gentilezza: fare del bene fa bene non solo a chi lo riceve ma anche a chi lo pratica. Un sondaggio del 2010 della Harvard Business School sulla felicità in 136 paesi ha rilevato che le persone altruiste sono nel complesso più felici. Pratichiamo atti di gentilezza a casaccio, perché la gentilezza riunisce le persone, migliora l’umore e aumenta la felicità. Un grave errore nelle relazioni umane con gli altri è di trattare l’altra parte nel modo in cui si desidera essere trattati. Se la regola d’oro è “fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”, la Regola di platino dice “Tratta l’altra parte nel modo in cui desidera essere trattata, andando oltre le tue preferenze.” Cosa vuole una persona da me? Cosa si aspetta? La risposta a questa domanda metterà al centro l’altra persona rendendo la conversazione gratificante ed empatica.

La serotonina è l’ormone dell’apprezzamento e del buonumore, ha a che fare con le nostre emozioni, soprattutto quelle “difficili da digerire”. Uno dei codici legati a questo ormone è il “vivere sopra la linea”: significa essere presenti a quello che stiamo vivendo con un senso di apertura, curiosità e disponibilità. Almeno 3 volte durante il giorno metti una sveglia a orari diversi e ogni volta che suona chiediti: “Cosa sto provando ora?” “Quanto sono presente?” Essere presenti ci aiuta ad attuare un controllo di qualità nei confronti di pensieri, emozioni e stati d’animo E così ci si libera dalla presa dei pensieri ossessivi e delle emozioni dolorose. Bisogna fare una scelta: sbloccarci dai vecchi modi di pensare e muoverci verso il cambiamento, scegliere di focalizzarci su ciò che funziona e non su ciò che manca, magari facendo una lista della gioia per risvegliarci ai semplici piaceri di una vita ben vissuta. E così facendo potremmo guarire le ferite emozionali causate dalle paure e dai pensieri negativi, scoprendo e analizzando nel profondo emozioni e sentimenti.

Le endorfine sono gli ormoni legati al benessere e alla vitalità, e ci vengono in aiuto per attraversare i momenti difficili. Quanto tempo della tua vita passi a pensare al passato, a rivisitare i ricordi dolorosi, cercando di dare un senso al perché le cose sono andate in un certo modo? Per essere felici bisogna sciogliere i giuramenti del passato e non lasciare che il passato definisca il futuro. La vera trasformazione e la produzione di endorfine, infatti, iniziano quando abbracciamo le sfide e le difficoltà della vita come agenti per la nostra crescita. La felicità e la pace del cuore nascono dalla coscienza di fare ciò che riteniamo giusto e doveroso, non dal fare ciò che gli altri dicono e fanno. Rimani fedele a te stesso e fatti le domande: “Cosa è importante per me? Cosa rispetta i miei valori?”. Solo il coraggio dell’autenticità può renderti felice. E infine, ultimo codice ma fondamentale, aprirsi alla gioia: la verità è che abbiamo già tutto ciò che ci serve per essere felici, proprio in questo momento.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it