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Tutto sul dating on line in Italia, la mappa delle app e i nuovi pregiudizi

Lui maldestro, lei giudicata ‘poco di buono’ e a rischio cybermolestie. Crescono gli utenti ma anche i tabù di genere

Redazione Ansa

L’offerta di App di dating aumenta di anno in anno e in un mondo sempre più connesso online stupirsi su questa modalità nel fare incontri è divenuto anacronistico. Social e App sono divenute vere e proprie reti di socializzazione globale e perfino di quartiere e nel mondo gli appuntamenti online generano cifre da capogiro:
Tinder, tra i più rinomati al mondo, questo anno genera 1. 65 miliardi di dollari ma è Hinge, l’applicazione che più che ad incontri mordi e fuggi punta a rapporti duraturi e a matrimoni, a crescere di oltre il 118% nell’ultimo anno con 7 milioni di nuovi utenti nel 2021 e raddoppiando i suoi utenti paganti (rapporto 2022 di Business of App). Rinomate e in crescita anche in Italia Happn, Bumble, Grindr e Inner Circle ed Her, oltre a Meetic, Ok Cupid o Badoo e Facebook Dating.
Le preferite sono quelle che promettono di individuare persone che hanno interessi comuni e che aiutino ad instaurare rapporti autentici. Il mordi e fuggi interessa meno ma riuscire a fare scoccare la freccia di Cupido online non è per niente facile per gli italiani. A frenare la formazione di nuove coppie sono i pregiudizi, soprattutto quando a iscriversi alle dating app è lei. Oltre al timore di non essere all’altezza alla ‘prova dal vivo’ che colpisce il 35 % degli uomini alle prese con il primo incontro (il 55% dice di avere più successo negli incontri offline), i pregiudizi fanno la parte del leone quando si tratta di donne ritenute delle ‘poco di buono’ (per il 29% degli utenti). Le donne inoltre si sentono socialmente più pressate a provare le dating app e tendono a nasconderlo a parenti ed amici.
Pregiudizi e tabù di genere imperano nel nostro Paese. Lo attestano due nuovi sondaggi effettuati sui single italiani, uomini e donne. Le donne, soprattutto, sono significativamente più colpite dai pregiudizi sociali sull’uso delle dating app. Una ricerca condotta su 1.000 single italiani da Inner Circle (dating app per appuntamenti di qualità con 4.8 milioni di iscritti) svela che il 64% delle donne ritiene che le pressioni sociali impediscano a molte di provare le dating app, l’80% ritiene che i single in Italia cerchino di nascondere il fatto che usano le dating app e quasi la metà delle donne intervistate ha ammesso di averlo nascosto. Il 48% di loro ha ricevuto commenti negativi da amici e parenti (rispetto al 34% degli uomini) e il 35% delle donne ha mentito sul modo in cui ha incontrato la persona che sta frequentando, quando conosciuta online. Gli uomini sono considerati dei “player”, mentre le donne appaiono “facili” (per il 29% del campione) ed è generalmente più accettato che gli uomini abbiano relazioni casuali (per il 12%). Gli uomini rischiano di meno dal punto di vista della sicurezza personale quando incontrano le persone dal vivo ma anche lui alla prova del primo incontro vacilla.
Gli italiani ‘latin lover’ non riescono a mostrare la propria dote di seduttore e fanno fatica sulle dating app: più di un terzo ritiene sia più difficile fare conquiste online che di persona e se il 27% degli uomini italiani si sente a suo agio quando utilizza una app di dating, il restante 73% ammette di avere difficoltà e preoccupazioni, molto di più che nella vita reale. “Queste paure sono principalmente legate a forme di insicurezza personale e incertezza su come comportarsi, - precisano gli autori del sondaggio. Gli uomini temono di non ricevere risposta ai propri messaggi e like (19%), che il proprio profilo non sia abbastanza interessante o addirittura sia imbarazzante (13%). Alla prova del nove non sanno come rispondere ai messaggi.
Non mancano gli esperti di dating in grado di sbloccare le difficoltà. Come Mary Santamaria, ritenuta tra gli esperti italiani di dating . Social Media Strategist è fondatrice di @matchandthecity, prima community italiana dedicata alle dating app che su Instagram conta oltre 15.000 seguaci. Santamaria si dedica al problema del pregiudizio e ai rischi che le donne corrono online, come le cyber-molestie che iniziano quando si ricevono raffiche di messaggi in chat fino ad arrivare a contenuti offensivi o discriminatori. “Una dinamica che purtroppo avviene molto più facilmente online, e non è un caso. L'online infatti è un terreno privilegiato per questo tipo di molestie, tanto che secondo una ricerca del PEW Research Center (2020) il 75% delle cybermolestie avviene sui social media e il 10% proprio sulle dating app, - spiega l’esperta sui social. - Quando accade a me non so mai come reagire... a volte temo perfino di essere sgarbata nonostante di fatto in quella situazione io stia subendo qualcosa di spiacevole, e mi assale un grande disagio che rovina la mia esperienza online. Anche se avvengono in chat, le molestie sono comunque molestie e le App offrono sistemi per tutelarsi con chatbot, ad esempio, come su Meetic”.
A fronte di tanto imbarazzo e dei pregiudizi di genere, gli errori più comuni li fanno soprattutto gli uomini che, anche quando pieni di buone intenzioni, si rivelano maldestri ed indelicati. Gli errori più gravi fatti da lui vanno dal messaggiare per troppo tempo senza organizzare un appuntamento (15%) all’invio di messaggi impersonali (13%). Lui tende ad essere troppo insistente nei testi (12%) e chiede il numero e i contatti personali troppo presto (11%). Oppure aspetta troppo tempo per rispondere (11%) e, (amaro) dulcis in fundo, non manda un messaggio di saluto dopo l’incontro reale (10%). Sulla base delle risposte date dalle donne nel sondaggio, Crystal Cansdale, dating expert, consiglia: “Penso sia utile per gli uomini italiani pensare al match come se fosse un incontro nella vita reale, dove sono già molto abili. Quando si incontra una persona dal vivo come prima cosa la saluti e ti sforzi di avviare una conversazione interessante sulla base di cosa vedi o del contesto. Lo stesso si applica al match online. Appena ricevi una notifica di match, manda un messaggio di saluto e prova a fare una domanda sulla base degli interessi che la ragazza ha menzionato nella sua bio o dei dettagli che vedi nelle sue foto. Lo stesso vale per il resto della conversazione: ad una ragazza incontrata in un bar non chiederesti mai il numero dopo due parole, ma aspetteresti fino a che non la senti coinvolta nella conversazione. Lo stesso vale online, anche se in tempi più dilatati. L’importante è tenere viva la conversazione per un paio di giorni, senza attendere troppe ore tra un messaggio e l’altro. A quel punto sarà naturale chiedere dei dettagli utili al fine di un appuntamento, come in che zona della città abita la ragazza e il suo numero. Attendi due o tre giorni che vi messaggiate e quando hai raccolto un po’ di informazioni, proponile un’uscita che pensi le possa piacere”.

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