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Sciuscià a New York, iconico mestiere in via estinzione

Sempre meno shoeshine o lustrascarpe di strada nella Grande Mela

Redazione Ansa

Vittorio De Sica li chiamava 'Sciuscià' nel suo omonimo film del 1946 che gli valse l'Oscar al miglior film in lingua straniera, prima pellicola ad aggiudicarsi il riconoscimento, nella città di New York sono invece i famosi 'shoeshine', termine dal quale deriva il napoletano 'sciuscià', oppure i lustrascarpe di strada. Una volta in numerosi nei punti strategici, oggi come delle mosche bianche. .. Si tratta di una figura che in passato stava alla Grande Mela come la Statua della Libertà, l'Empire State Building, i tombini che fumano o qualsiasi altro simbolo iconico della città. Una figura che incantò anche Stanley Kubrick, fotografo per la rivista 'Look', prima di diventare regista, e che nel 1946 realizzò la storia fotografica dello 'Shoe Shine Boy', seguendo Mickey, un ragazzo dodicenne di Brooklyn che lustrava scarpe per 10 centesimi l'una per aiutare economicamente la sua numerosa famiglia.
    Un mestiere che affonda le sue radici nel 19/o secolo con i lustrascarpe posizionati con le loro sedie alte in luoghi strategici della città, come le principali stazioni ferroviarie, tra cui Grand Central e Penn Station, oppure in prossimità di grattacieli sede di grandi aziende. Soprattutto per il turista impossibile non notare e fermarsi a guardare qualcuno seduto su queste sedie con in mano, in particolare prima dell'avvento della tecnologia, un giornale mentre lo shoeshine lucida o ingrassa scarpe di ogni tipo.
    Al giorno d'oggi l'abitudine di farsi lustrare le scarpe per strada sta scomparendo. La via del tramonto è iniziata soprattutto con la pandemia di Covid 19 che per mesi ha reso impossibili i contatti ravvicinati tra le persone, favorendo il lavoro a distanza e anche uno stile di abbigliamento più casual nel mondo del lavoro dove sono state sdoganate le sneakers o scarpe che non richiedono una passata di cromatina.
    Intervistato dall'Associated Press, Jairo Cardenas, di solito posizionato lungo il corridoio che collega l'hub della metropolitana nelle vicinanze di Times Square al terminal dei bus a Port Authority, ha detto che il business della sua attività 'Alpha Shoes Repair Corp.' è calato del 75% rispetto al periodo pre pandemia. Attualmente è rimasto con solo un lustrascarpe, il quale nei tempi d'oro aveva fino a 70 clienti al giorno, ora poco più di una decina.
    Nonostante ciò, c'è chi vuole rimanere positivo, come David Mesquita, con due shoeshine a Grand Central, secondo cui questo mestiere non scomparirà mai completamente, perché si tratta di un piccolo lusso che le persone vogliono concedersi, anche solo una volta ogni tanto. (ANSA).
   

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