L'11 agosto può essere indicato come la data di nascita dell'Hip Hop. La più grande rivoluzione musicale, culturale e industriale degli ultimi decenni ha dunque cinquant'anni.
Il cuore pulsante di questo movimento erano i cosiddetti Block Party, serate organizzate nei quartieri, dove i DJ erano gli assoluti protagonisti e dove si consolidarono le regole della break dance, una combinazione di movimenti acrobatici che ha cambiato le regole della danza tanto quanto il rap quelle della musica. Fin da subito questa musica meticcia si rivelò come un formidabile strumento di affermazione identitaria ma soprattutto mise in luce un elemento chiave per la sua diffusione planetaria: la possibilità di fare musica con pochi mezzi senza uscire da casa.
Il primo passo verso l'esplosione commerciale dell'Hip Hop risale al 1978 ed è "Rapper's Delight" della Sugarhill Gang che sovrappose una rilettura di un testo dei Cold Crush Brothers a una base tratta da "Good Times" degli Chic: 14 minuti di groove e musica che finendo in classifica sancì di fatto il passaggio del nuovo genere da fenomeno di controcultura a genere mainstream, annunciando che il rap era uscito dai Block Parties ed era lanciato alla conquista del mondo.
Oggi l'Hip Hop è un'industria miliardaria e dominante e, com'è normale che sia, si è evoluto in mille generi e sottogeneri che vanno dalle cose più commerciali a quelle più sperimentali, ha visto affermarsi un nuovo tipo di divismo e di star imprenditori, ha inevitabilmente contaminato, e a sua volta è stato contaminato da, quasi tutti i generi musicali esistenti.
(ANSA).
L'Hip Hop ha 50 anni, dal Bronx alla conquista del mondo
Strumento di affermazione identitaria, oggi impero miliardario