Scarpe, sandali, zoccoli e stivali modellati, smaltati e dipinti di rosso fuoco, esposti ovunque, nei luoghi della quotidianità, della cultura e della politica.
Lungo le strade, sui marciapiedi, sulle panchine, nelle piazze, sui balconi, sulle spiagge, sui prati, negli uffici, nelle scuole, nei musei e sui sagrati delle chiese.
Nata da una iniziativa del Comune di Oristano, la manifestazione coinvolge artisti, artigiani, maestri d'arte di 56 città italiane di antica tradizione ceramica - da Faenza a Oristano, da Savona a Sciacca - aderenti all'Aicc, l'Associazione Italiana Città della Ceramica, con installazioni, flash mob d'arte, mostre, performance, letture di poesie, momenti di teatro e incontri per riflettere e agire. La testimonianza di lotta e solidarietà avviene anche con targhe in ceramica su cui è inciso il numero di soccorso 1522, appese negli spazi pubblici. E' un atto perentorio e iconico di una comunità trasversale a tutta l'Italia che ogni anno sceglie la ceramica per modellare un impegno imprescindibile per l'umanità. "Torna Scarpette rosse in Ceramica - commenta Massimo Isola, presidente dell'Aicc - con rinnovata energia, perché nel corso degli anni abbiamo visto che questa manifestazione ha un impatto sull'opinione pubblica importante, riesce a coinvolgere istituzioni, scuole, associazioni e cittadini. Un'esperienza positiva che nel corso del tempo ha portato decine di amministrazioni comunali a coinvolgere artigiani e ad animare il dibattito pubblico. Con Scarpette rosse cerchiamo di parlare anche agli indifferenti".
(ANSA).
'Scarpette Rosse in Ceramica' contro la violenza sulle donne
L'arte contro l'orrore in 56 città italiane per il 25 novembre