La prossima volta che vogliamo sollevare il morale di qualcuno o chiarire fraintendimenti col partner, faremmo bene a portare loro un regalo piuttosto che trovare il tempo per parlare. Già il tempo dei chiarimenti è poco, non tutti sono pronti a ridiscutere per trovare soluzioni (o magari proseguire con le discussioni) e così, dal dolce ai fiori alla scatola di caramelle fino a doni più costosi, il pensiero ‘incartato’ funziona meglio del discorso di supporto.
Nell’era di whatsapp, reel, sms e post che ci abituano a messaggi stringati, al tempo necessario per affrontare una conversazione ‘che ripara’ è meglio armarsi di carta da regalo, fiocchetti e fare pacchetti? Passiamo più tempo a chattare che a comunicare con una persona in carne ed ossa, attestano diverse ricerche mondiali che rimbalzano sui media e ora, gli stessi ricercatori, scoprono che i doni funzionano da scorciatoia per evitare troppe parole.
“I regali sono la forma più efficace di supporto sociale nel momento del bisogno e nel promuovere il recupero emotivo”, spiega Hillary Wiener, ricercatrice della Massry School of Business della Albany University di New York che ha diretto una indagine a proposito, intitolata ‘money can buy me love” e pubblicata recentemente sul Journal of Consumer Psychology.
Escludendo i regali fatti per le feste comandate, ricevere ‘un pensiero’ in momenti inaspettati e di crisi personale o di coppia fa sentire meglio chi lo riceve che dà più credito al mittente del dono. La conclusione è la conseguenza di diversi esperimenti fatti dai ricercatori su 81 coppie di veri amici e partner. Una parte del gruppo ha tentato di ricucire dedicando tempo e parole all’altra persona, l’altro gruppo invece si è presentato con un piccolo regalo. “Chi ha ricevuto il dono si è sentito meglio rispetto a chi invece ha avviato un dialogo. I regali sono percepiti come uno sforzo maggiore rispetto alle parole e danno un piacere immediato”, spiegano gli autori.
Parlare, chiarire e perfino chiacchierare per distrarsi non basta più? Presentarsi con un dono dà una sorta di vantaggio ma Wiener e i suoi colleghi mettono in guardia chi punta a impacchettare pensierini sempre più sovente per superare l’impasse perché "i regali costanti perdono potere e potrebbero addirittura causare sentimenti di debito o di colpa nel destinatario" rispondono gli esperti.
Infine non serve esagerare col tipo di regalo: “Lanciarsi in gesti più costosi, come un'esperienza di regalo condivisa, ad esempio un trattamento termale o una gita in kayak. Possono essere interpretati come gesti parzialmente auto-motivati e con altro fine”.
Che dire? La ‘scorciatoia’ del regalo va riservata alla fase acuta della crisi e bastano piccoli doni classici che trasmettano affetto e vicinanza. Fiori, cofanetti di dolciumi e tutto passerà prima, parola di scienziati.
Basta chiacchiere o chiarimenti, è il regalo che conta
Nell’era dei messaggini la conversazione fatica. Meglio i doni, garanzia per essere apprezzati