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Addio bon ton, i regali non graditi si riciclano o si rivendono

Sui market place impazza il re-selling, il 28 dicembre il giorno dedicato

Rivendita di un dono non gradito, re-selling foto iStock.

Redazione Ansa

Riciclare o rivendere. Quello che un tempo era un tabù, un classico si fa ma non si dice, ora è prassi consolidata. Dismettere i regali di natale non graditi è una pratica più accettata di una volta perchè la consideriamo parte di un'idea ecologica di recupero, di economia circolare. E se proprio non vogliamo ri-regalare a nostra volta, rivendere su qualche piattaforma specializzata, possiamo sempre mettere via l'oggetto che non ci è piaciuto, buono per una 'schifitombola' del Natale 2025.

Le ricerche di Ipsos per eBay, Subito e Wallapop attestano, al di là delle percentuali e minime differenze nelle risposte, che si tratta di una tendenza consolidata, in particolare tra i giovani.

Tra chi ha ricevuto un regalo non gradito lo scorso Natale, il 37% ha deciso di tenerlo e il 23% di regalarlo a qualcun altro. Aumenta però notevolmente la percentuale di chi ha deciso di rivenderlo (15%) rispetto a solo 5 anni fa (7% nel 2019), per un guadagno potenziale di circa €50. Un certo “bon ton” impone di non rivendere i regali ricevuti anche se non graditi (per il 34%), sebbene questo aspetto abbia subito una forte diminuzione rispetto al 2019, quando ben il 42% dichiarava che “non fosse carino” rivendere i regali ricevuti a Natale. Resta stabile, invece, chi non lo fa per la paura di essere scoperto (16%). Sono alcune evidenze di una ricerca commissionata a Ipsos da eBay.

«Il regifting è un fenomeno che riscontriamo sulla piattaforma da molti anni. È diventata una pratica sempre più accettata e diffusa, soprattutto tra le generazioni più giovani perché incoraggia la circolarità e l’economia responsabile. La ricerca rivela un cambio di abitudini importante rispetto a cinque anni fa: gli italiani attribuiscono maggiore importanza al gesto di rivendere e acquistare oggetti e sono felici di sapere che, grazie al regifting, è possibile portare beneficio anche ad altre persone», afferma Barbara Bailini, Head of Categories eBay Italia.

Regifiting: una pratica sempre più diffusa e accettata…non solo a Natale

In un mercato in cui il C2C (consumer to consumer, ossia vendita diretta tra consumatori) continua a crescere nel 2024 a doppia cifra, vendere un regalo non gradito è considerata una pratica sempre più diffusa e condivisa per più della metà degli italiani (56%).

In particolare, 1 italiano su 3 dichiara di averlo fatto almeno una volta (14%) o addirittura più di una (20%). Un’abitudine comune per entrambi i sessi, con età compresa tra i 25 ai 34 anni (23%), 35-44 anni (22%) e i giovani dai 18 ai 25 anni (18%), con un livello di istruzione elevato e occupati. L’occasione principale in cui si afferma di aver ricevuto un regalo indesiderato è quella del compleanno (58%), seguita dal Natale (48%).

Ma cosa spinge gli italiani a rivendere i doni ricevuti? Principalmente il fatto che i regali ricevuti non corrispondono ai propri gusti (37%), perché si possiede un articolo simile (29%) o non piace proprio e non si vuole tenerlo (28%). Vestiti, scarpe, accessori (41%), articoli per la casa (32%), libri, fumetti (20%), e gioielli, orologi (20%) sono le categorie di oggetti più rivenduti e, in chiave prospettica, quelli che sarebbero rivenduti anche da chi non l’ha mai fatto.

Una scelta pratica e sostenibile

Oggi gli italiani sono più propensi al regifting anche per una maggiore accettazione sociale di questa pratica – in particolare con riferimento ai regali di Natale, nel 2019 il 42% degli intervistati non rivendeva per una questione di "bon ton", oggi questa percentuale scende al 34%. In generale, rende felici sapere che il regalo di Natale è stato venduto per fare beneficenza (per il 49%). Genera decisamente meno felicità scoprire che la rivendita è stata effettuata per comprare un regalo per altre persone, con un 36% che ne risulterebbe arrabbiato.

Il regifting è considerata un’attività pratica dal 37% degli italiani, perché garantisce che gli oggetti passino in altre mani invece di rimanere inutilizzati, mentre il 36% ritiene sia un gesto sostenibile, un modo per ridurre i rifiuti e una forma di riciclo. Tuttavia, il 34% pensa ancora che sia irrispettoso nei confronti di chi ha fatto il dono.

I canali del regifting

Marketplace e piattaforme online sono i canali preferiti per la rivendita dei regali non graditi per il 66% degli italiani, mentre il 65% è aperto all’acquisto di doni di seconda mano se l’oggetto è in buone condizioni (per il 31%), se si tratta di qualcosa di difficile da trovare (per il 18%) o perché lo ritiene una pratica sostenibile (17%)

Regali di Natale poco graditi? La soluzione trendy è il reselling!

Regali di Natale poco graditi? La soluzione trendy è il reselling!

Secondo l’indagine effettuata da Subito su GenZ e Millennials, i regali meno graditi sono il ‘kit ricovero’, pigiama, calzini, ciabatte (31%), come se i nostri amici o parenti ci volessero sempre pronti per un passaggio in ospedale, seguito dagli accessori beauty&friends, come il set da bagno (25%) percepito sempre come un chiaro indicatore di necessità di igiene personale, oppure chi pensa che perché siamo appassionati di musica, il CD sia ancora un dispositivo utilizzato (15%).

Il decluttering non riguarda solo liberarsi degli oggetti inutilizzati, ma anche delle emozioni legate a ciò che non rispecchia più i nostri gusti. Una soluzione utile è il regifting, pratica diffusa oltre oceano che consente di dare una seconda vita ai regali ricevuti, donandoli ad altri, a patto di evitare di regalarli a persone della stessa cerchia e rimuovere eventuali etichette che possano svelare la loro provenienza.

Ma c’è un modo ancora più smart per dare una seconda chance ai regali improbabili, l’arte del reselling. Attività che consente non solo di sbarazzarsi di regali indesiderati, ma anche avvantaggiare il portafogli e fare una scelta gentile nei confronti del pianeta, allungando la vita di un bene e potenzialmente evitando la produzione del corrispettivo nuovo.

Questa pratica sta prendendo sempre più piede anche in Italia, come emerso dall’Osservatorio Second Hand Economy 2023 di BVA Doxa per Subito secondo cui il 27% degli italiani ha fatto acquisti second hand destinati a regali e di questi quasi la metà (46%) l’ha fatto proprio in occasione delle festività natalizie. Inoltre, è il 37% dei rispondenti ad avere dichiarato di aver rimesso in circolo i regali poco apprezzati, grazie alla second hand.

"La nostra ultima indagine sulla community GenZ e Young Millennials di Subito ha sicuramente confermato come le aspettative che si ripongono nei regali di Natale non sempre riescano ad essere soddisfate da amici, parenti o compagni di vita. Troppo spesso, infatti, scelgono oggetti pratici come pigiama, calzini o bagnoschiuma che finiscono per essere riposti in fondo all'armadio, pronti a prendere polvere. Di conseguenza, perché non dare loro una seconda vita? Il regifting, ovvero il riutilizzo dei regali ricevuti, o meglio ancora il reselling, ovvero la loro vendita, è una pratica sempre più diffusa, che ci permette non solo di fare decluttering, ma anche di guadagnare e fare un gesto positivo verso l’ambiente”. – commenta Silvia Campanella, Head of Communications & Sustainability di Subito – “Gli Italiani sembrano essere molto favorevoli a questa pratica, come confermato dal nostro Osservatorio Second Hand Economy 2023 di BVA Doxa che vede oltre il 37% dei rispondenti dichiarare di rimettere in circolo i regali poco apprezzati. Un'opportunità che non solo aiuta a liberarsi degli oggetti superflui, ma che consente anche di fare scelte più consapevoli, contribuendo a un'economia circolare e più sostenibile”.

Il 28 dicembre il giorno clou per il re-selling

Attraverso una recente ricerca condotta in collaborazione con mUp1 , Wallapop ha chiesto agli italiani quali oggetti preferirebbero non ricevere come regali di Natale: i doni meno apprezzati sono le decorazioni per la casa, come cornici, candele o piante grasse (42%) e indumenti come pigiami e calze (27%). Questi regali poco graditi sono, molto spesso, provenienti da persone che probabilmente ci conoscono meno bene, come parenti lontani (38%) e colleghi di lavoro (26%).
Cosa fare quindi se, quest’anno, abbiamo sotto l’albero un regalo che non avremmo voluto ricevere?
Con la crescente attenzione verso il rispetto dell'ambiente e un consumo responsabile, il regifting sembra essere la risposta ideale per chi desidera dare una seconda vita a oggetti ancora perfettamente nuovi ma che non corrispondono ai propri desideri.
La recente ricerca di Wallapop evidenzia che il 35% degli italiani li metterebbe in vendita su una piattaforma second-hand . Mentre, il 31% dei rispondenti li impacchetterebbe di nuovo e li regalerebbe a qualcun altro. La motivazione principale che spinge le persone a rivendere i propri regali di Natale indesiderati è l’esigenza di non occupare spazio in casa (55%).
Ma qual è il momento migliore per vendere i doni meno apprezzati? Wallapop ha istituito da quest’anno il “Wallapop Re-Selling Day”: la giornata perfetta per dare una seconda opportunità ai regali poco graditi che si riceveranno per questo Natale, rivendendoli a chi potrebbe apprezzarli di più! Cade proprio in questa giornata in quanto è stato riscontrato che, nei giorni immediatamente successivi al Natale, si registra un aumento significativo di nuovi annunci sulla piattaforma. Lo scorso anno, infatti, il 28 dicembre ha segnato un incremento del +113% negli annunci pubblicati dagli utenti italiani, e tra gli articoli messi in vendita con maggiore frequenza si sono distinti orecchini, occhiali da sole e profumi.

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