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Liliana Segre agli studenti, scegliete sempre la vita!

In 2500 a Milano per la neosenatrice. A volte mi chiedo come una ragazzina abbia potuto sopportare

Redazione Ansa

 Liliana Segre, neo senatrice a vita, fa testimonianza della sua vita di ex bambina sopravvissuta all'Olocausto. Ecco il suo racconto-fiume davanti a 2500 studenti che a Milano, in silenzio e commossi, cellulari spenti l'hanno ascoltata. L'espulsione dalla scuola dopo le leggi razziali ("a 8 anni mi chiedevo il perché, e ancora oggi questa domanda mi agita e non trova risposta"); il tentativo di scappare in Svizzera per sfuggire ai rastrellamenti ("quando sento parlare di clandestini penso che anche io e la mia famiglia eravamo richiedenti asilo, ma fummo respinti"); l'arresto e la prigionia a Varese, a Como e poi a Milano, nel carcere San Vittore ("quella piccola cella fu l'ultima casina che condivisi con mio papà"); la deportazione ad Auschwitz per diventare un'"operaia-schiava".

"A volte mi chiedo come una ragazzina abbia potuto sopportare tutto questo - ha raccontato, voce ferma eppure partecipe, in piena empatia con i ragazzi -. Ma so che tra l'orrore del lager nazista io ho scelto la vita, come uno di quei malati terminali che non staccano la spina. Anche a voi, che siete i miei 'nipoti ideali', dico: scegliete la vita!".

Sono arrivati non solo da tutta la Lombardia, ma anche da altre regioni come Piemonte e Liguria i quasi 2500 studenti delle scuole medie e superiori che al Teatro degli Arcimboldi di Milano l'hanno incontrata. L'incontro-testimonianza è stato organizzato in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria (il 27 gennaio) dall'associazione Figli della Shoah. A fare gli onori di casa, il presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, Ferruccio De Bortoli, il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, Gustavo Cioppa, e l'assessore alle politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino. La neosenatrice, 87 anni, è stata accolta dagli studenti con un calore unico: diversi applausi all'inizio e durante la sua lezione-testimonianza, poi alla fine una standing ovation da star. Fra tanto calore, il silenzio, l'attenzione "vera" per una donna che si è definita "la nonna di tutti voi".

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