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Sono i bambini i grandi lettori del nostro Paese. 7 su 10 amano leggere

Dati Aie, otto su dieci utilizzano gli smartphone

Redazione Ansa

Sono i bambini i grandi lettori del nostro Paese. Quasi 7 su 10, il 69% degli 0-13enni, apprezzano i libri più della media. E sono l'82% gli 0-13enni che nei 12 mesi precedenti hanno sfogliato un albo illustrato, letto un libro di carta o tattile, un ebook, un audiolibro, usato un'app a contenuto editoriale. La media nella fascia 14-75 anni è invece del 65%. I piccoli lettori sono anche molto abili nell'uso della tecnologia: otto bambini su dieci tra i 7-9 anni utilizza gli smartphone e di questi il 32% lo fa da solo. L'indipendenza è ancora maggiore tra i 10-13 anni in cui il 91% dei bambini usa gli smartphone, e di questi il 79% lo fa in completa autonomia.
    Del resto quasi un genitore su tre (il 31%) acquista oggetti tecnologici per la casa soprattutto per i figli: il 4% su loro richiesta e il 24% anche se non richiesti. E' la fotografia della ricerca dell'Osservatorio dell'Associazione Italiana Editori (AIE) sui consumi culturali, in collaborazione con Pepe Research, presentata oggi a Tempo di Libri, la Fiera internazionale dell'Editoria in programma fino al 12 marzo a fieramilanocity a Milano.
    Dai dati, emerge anche che il 59% dei bambini 0-3 anni legge, o meglio manipola libri tattili, libri attivi, pop-up. La percentuale sale al 92% tra i 4 e 6 anni, per poi iniziare lievemente a scendere: 91% tra 7 e 9, 88% tra i 10-14enni. Dalla ricerca, che colma un vuoto di informazioni sulle abitudini di lettura, generi e numero di libri (o ebook,) letti nella fascia 0-13 anni, sul rapporto con i genitori in questa attività e con le tecnologie, nella fascia 0-5 anni, emerge anche che i bambini ricercano una prima autonomia nella lettura già tra i 4-6 anni (il 3%), ma è tra i 7-9 anni che l'indipendenza raggiunge il 33% fino a esplodere all'84% tra i 10-13enni. "Disporre di un osservatorio che prende in esame i comportamenti di lettura anche delle fasce dei bambini più piccoli - ha detto la responsabile del Gruppo Editori per Ragazzi AIE, Beatrice Fini - è fondamentale, perché permette di monitorare età e comportamenti mai prima indagati nella relazione che i bambini hanno con le varie forme di lettura, con i genitori e con gli adulti". La lettura dei libri di carta è di poco superiore tra le bambine: li scelgono il 77% delle bambine e il 75% dei maschi.
    Il 19% dei maschi utilizza le App, mentre le ragazze si fermano al 9%. Gli ebook sono letti dal 13% dei maschi e dal 9% delle femmine. L'ebook ha sempre più spazio con il crescere dell'età: coinvolge l'1% dei bambini tra i 4-6 anni, diventa il 10% tra i 7-9enni, fino a raggiungere il 25% dei 10-13enni. Anche l'uso delle App subisce una crescita dal 2% dei più piccoli (0-3 anni) al 22% dei 4-6 anni, per attestarsi al 21% tra i 7-13enni. Nelle fasce 4-6 e 7-9 anni i lettori sono 9 su 10: il 92% dei bambini in età prescolare e il 91% di quelli ai primi anni delle elementari.
    Importante il ruolo che gli adulti svolgono nella lettura dei figli. Quasi sei bambini su dieci (il 59%) legge i libri con gli adulti. La presenza dei genitori è ovviamente più forte soprattutto tra i più piccoli: tra 4-6 anni leggono insieme a un adulto quasi la totalità dei bambini (il 97%); percentuale che si riduce al 79% appena il bambino acquisisce le prime competenze alfabetiche e inizia a esercitare pienamente la sua autonomia tra i 7-9anni.
    Ma con chi leggono? La maggioranza con la mamma (il 59%) ma anche con entrambi i genitori (il 34%). Meno incisiva l'incidenza degli insegnanti: un bambino su due tra i 7 e i 13 anni non legge libri (esclusi quelli scolastici) suggeriti dai docenti. Si tratta del 52% dei bambini, percentuale che sale al 64% tra i 7-9 anni. Sono le età in cui i bambini preferiscono scegliere i libri da soli (per il 54%) o con i genitori (43%). "È importante - sottolinea Beatrice Fini - individuare le politiche efficaci perché cresca l'intensità di lettura, cioè il numero di libri letti, in queste fasce di età che determineranno poi, proprio da questo comportamento, il futuro stesso delle nuove generazioni".(ANSA).
   

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