"Christian Greco, da dieci anni alla guida del Museo Egizio, ha sempre fatto della digitalizzazione del patrimonio e dell'open access i temi identitari di questa istituzione". A parlare è Enrico Ferraris, uno dei curatori dell'Egizio, nel giorno in cui il museo apre le porte ai wikipediani per una maratona di scrittura o edithaton, come viene chiamata dagli esperti, nell'ambito di un accordo con Wikimedia.
"Vogliamo raccontare la ricerca archeologica in maniera innovativa, anche sottolineando i legami tra studi e discipline che convivono nel Museo. Ogni nostra iniziativa prevede una convergenza di discipline diverse, non solo dietro le quinte, ma anche negli allestimenti delle mostre, che spesso sono multimediali e tecnologici, proprio per raccontare i nostri reperti e valorizzarne la storia millenaria. E' un modo anche per attrarre in museo i giovani, e non solo gli appassionati di antico Egitto", racconta Ferraris. "Studi antichi, archeologia e tecnologie oggi sono molto più vicini di quanto si possa immaginare", osserva Ferraris.
L'edithaton non è l'unico appuntamento che va in questa direzione. "Per celebrare il bicentenario abbiamo messo a punto un'agenda culturale che parte proprio dall'open access e dall'open science. Ogni mese punteremo i riflettori su uno dei volti del Museo Egizio. Aprile è dedicato all'open access con incontri in particolare a Biennale Tecnologia e Biennale Tecnologia Off". Giovedì 18 aprile alle 11,30 presso l'Aula magna del Politecnico Christian Greco parlerà della rivoluzione digitale nei musei. Sabato 20 ci sarà un incontro in Museo dal titolo "200 anni e non sentirli, il Museo Egizio e la rivoluzione della cultura open" che coinvolgerà Costanza Milani, direttrice dell'Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Cnr e Iolanda Pensa, presidente di Wikimedia, moderate da Ferraris e domenica 21 aprile, sempre all'Egizio, "I Musei tra transizione e avanguardia digitale". (ANSA).
Ferraris, con archeologia e tech più giovani al museo Egizio
Il Museo di Torino punta i riflettori sull'open access per il bicentenario