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Esperti, 'strage Paderno Dugnano, la famiglia è in difficoltà'

'Fantasie diventano realtà, bisogna dar voce ai più giovani'

Redazione Ansa

 "La fantasia di sopprimere i genitori, vissuti come un ostacolo per la propria libertà, è un pensiero che si annida, a volte, nella mente degli adolescenti.
    E' un tema ricorrente, simbolico, che resta naturalmente a livello di fantasia e poi scompare, crescendo". Così a Repubblica lo psichiatra Massimo Ammaniti, sulla strage di Paderno Dugnano. "Ma ci sono casi invece - aggiunge - nei quali con ferocia inaudita degli adolescenti scelgono di dare corpo a questo pensiero. C'è una assuefazione alla ferocia, amplificata dai social che hanno fatto cadere la barriera tra vita reale e vita immaginata. La fantasia della soppressione dei genitori nasce proprio dal senso di limitazione che gli adolescenti provano in quella fase della vita, quando tutte le regole sembrano imposizioni. O dalla rabbia se si percepiscono inadeguati rispetto alle aspettative, se provano umiliazione".
    Sulla Stampa parla invece lo psicologo Matteo Lancini: "Queste vicende hanno a che fare con ciò che accade all'interno della famiglia. Ognuna di esse ha delle caratteristiche uniche e specifiche che difficilmente si possono generalizzare. I fatti di cronaca e il lavoro quotidiano che facciamo ci restituiscono un quadro di ragazzi che faticano enormemente a esprimere gli aspetti emotivi, i conflitti e i sentimenti più disturbanti relativi al proprio contesto familiare e amicale in qualche cosa che diventi simbolo, parola e condivisione. La relazione viene annullata e si ricorre al gesto disperato. Segnali premonitori? Tutti lo cercano ex post in tragedie così inimmaginabili. Non dobbiamo mai smettere di dare voce alle emozioni anche più disturbanti che hanno i ragazzi. E' meglio qualsiasi parola, anche la più disturbante, che un gesto violento dal quale non si torna più indietro".
    Sul Messaggero è intervistato invece lo psichiatra e sociologo Massimo Crepet: "Lo sto dicendo da molto tempo, la famiglia è in frantumi. Non c'è più una regola. Ed è avvenuto perché non parliamo più. Abbiamo scambiato i soldi con le parole. Un padre non sa dove è suo figlio di 14 anni. Sabato sera c'era mezza Italia che non sapeva dove si trovasse il proprio figlio. I genitori italiani sono troppo protettivi nel momento in cui non dovrebbero esserlo. Sono protettivi per la scuola. Vai a discutere se tuo figlio ha preso un brutto voto, se ha preso 5? Ma cosa ti interessa se tuo figlio ha preso 5? Saranno cavoli suoi. Lascialo di fronte alle sue responsabilità". Nella pagina Facebook del padre ci sono molte foto con il figlio maggiore: "Forse sono segnali del senso di colpa. Farsi la foto con un figlio è semplice, fare il genitore è più complicato. Dirgli se vai in motorino senza casco la prossima volta il motorino non lo vedi più è più complicato".
    (ANSA).
   

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