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Assogiocattoli, 'kidult e licensing nuovi segmenti del mercato'

Cutrino parla ad ANSA Incontra in occasione del Press Day

Redazione Ansa

 Ormai si gioca per tutta la vita, anche da adulti. Con questo tema si apre il consueto appuntamento con il Forum di ANSA Incontra dedicato al mondo dei giochi, organizzato dalla redazione Cultura e Spettacoli dell'agenzia in occasione del Press Day 2024 di Assogiocattoli.
    Un incontro visionabile online su Ansa.it da oggi, 11 settembre.
    Il mercato di giochi, prodotti per la prima infanzia, feste e festività è "leggermente in flessione" (dati Circana), spiega Maurizio Cutrino, direttore di Assogiocattoli. Ci sono però "due fenomeni che sono diventati dei veri segmenti. Uno è il mercato delle licenze, che rappresenta quasi un terzo di quello globale del giocattolo - prosegue Cutrino - e un'altra parte è il kidult", ovvero i giochi per adulti. La ricerca della disconnessione, insomma, continua a spingere l'industria.
    Per licensing si intende "un modello di business che prevede che un titolare di un marchio o personaggio lo ceda temporaneamente a un'azienda licenziataria", chiarisce Paolo Lucci, fondatore di Milano Licensing Day, evento che ospiterà il Press Day di Assogiocattoli domani, 12 settembre. "Il rapporto tra giocattolo e licensing è sempre stato molto forte", aggiunge. E, pensando al kidult, non si può dire che la passione per saghe come Star Wars (tra le altre) non influisca sul mercato.
    Nel frattempo, però, si continua a pensare ai più piccini.
    Testimonial d'eccezione, Rudy Zerbi ha ricordato in studio che "da quest'anno si potrà lasciare un 'giocattolo sospeso' anche nei supermercati".
    Se il gioco è "un'attività fondamentale per la crescita dei bimbi", come ha ricordato Beatrice Broggi, marketing director toys di Chicco Artsana, per questo bisogna puntare anche sulla sicurezza: "testiamo i prodotti come se fossero da utilizzare anche per una fascia d'età inferiore a quella consigliata", ha aggiunto. Da Giovanni Clementoni, AD dell'omonima azienda, è arrivato invece un monito a produrre giocattoli in Italia. Il know-how che ha permesso all'impresa marchigiana "di svilupparsi e di affrontare mercati stranieri - ha detto - si è basato sulla sensibilità del territorio e delle persone che ci risiedono".
    (ANSA).
   

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