“Il 2018 è iniziato alla grande: la marijuana è diventata legale e la molestia sessuale illegale” questa la prima battuta di Seth Meyers, che quest’anno ha condotto la 75esima edizione dei Golden Globe. Dopotutto, non poteva che aprirsi così, con una battuta sul tema della serata, l’iniziativa Time’s Up che ha portato tutte le star a sfilare in nero sul red carpet, in segno di protesta contro le molestie a Hollywood che nei mesi scorsi hanno letteralmente travolto i protagonisti del mondo dello spettacolo, da Harvey Weinstein a Kevin Spacey.
Tra gli attori James Franco ha vinto come miglior attore protagonista in una commedia grazie al film The Disaster Artist mentre Gary Oldman ha ottenuto lo stesso premio nella categoria drammatica con L’Ora Più Buia per il suo ruolo di Winston Churchill.
Tra le donne hanno conquistato il premio di migliori attrici Saoirse Ronan protagonista di Lady Bird e Frances McDormand con il drammatico Tre Manifesti a Ebbing, Missouri.
Dal piccolo schermo c’è un grande Vincitore, Big Little Lies, che non a caso parla della violenza domestica, di abusi e di molestie, attraverso le storie di Reese Witherspoon, Shaileene Woolley, Laura Dern, Zoe Kravitz, Nicole Kidman e Alexander Skarsgard, questi ultimi due entrambi vincitori per il loro ruolo.
Niente da fare per gli italiani, che erano in nomination con Jude Law per The Young Pope di Paolo Sorrentino, Call me by your name di Luca Guadagnino ed Heeln Mirren che gareggiava per Ella & John the Leisure Seeker di Paolo Virzì.