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Emily in Paris, la Francia la critica ma è tra le serie più viste

Nomination ai Golden Globes. Lily Collins con team Sex City, successo nonostante clichè

Emily in Paris, con Lily Collins

Redazione Ansa

 La giovanissima social media strategist Emily Cooper (Lily Collins) si è appena trasferita a Parigi per lavoro, direttamente da Chicago. Stereotipi francesi e americani, dispetti e e sogni modaioli ovviamente senza dimenticare il magico mondo degli influncer di cui lei in un batter di ciglio diventa una maga, mixati a party esclusivi, scarpe, look improbabili e tanto pain au chocolat. Emily in Paris è una serie con un'impronta alla Sex and the City (sono gli stessi sia il produttore Darren Star che la costumista Patricia Field). Uscita su Netflix, la serie è tra i titoli più visti della piattaforma e ne è stata annunciata una seconda stagione e il 3 febbraio 2021 ha ricevuto la nomination ai Golden Globes tra le serie comedy. Piace ma allo stesso tempo fa discutere, la critica francese in primis: il critico di Le Monde Thomas Sotinel ha definito l'operazione "hate watching", non solo per i cliché sulla cultura francese, ma anche per quell'idea che vedono l'americana stringere tra le mani il successo e affermarsi nel giro di una settimana. Emily, interpretata da Lily Collins, arriva, infatti, a Parigi in sostituzione di una collega scopertasi incinta, ha un fidanzato in America ma se ne dimentica , non conosce una parola di francese (arriva a utilizzare il traduttore sonoro del suo smartphone per comunicare con alcuni clienti...): lavorerà per un anno in un'azienda che cura la comunicazione di beni di lusso per portare il "punto di vista americano". I francesi vengono descritti (ma questo è già avvenuto in passato con film italiani ad esempio) come persone che non arrivano in ufficio prima delle 10,  e inoltre snob. Lei da perfetta americana lavora invece 12 ore al giorno, mentre gli altri, spettegolano. Tornando alle inesattezze, Le Figaro fa notare come il Café de Flore, che viene fatto passare come luogo super alla moda, "non è cool da oltre 40 anni" ma, per chi vive a Parigi, rappresenta soltanto una trappola per turisti. Però, ha ragione chi dice che la serie debba essere guardata solo per distrarsi, rilassarsi, in un periodo difficile per tutti, per trascorre ore gradevoli. E che dire della presenza di un attore, Lucas Bravo, nel ruolo del vicino di casa di Emily di professione chef e proprietario di un ristorante a Parigi il cui fascino sta facendo sognare sui social.
Lavorare e vivere nella capitale francese è un sogno che si avvera per l'entusiasta Emily, che tuttavia finisce col trasformare la sua esperienza parigina in una "gita al luna park", come le fanno notare, pungenti, i nuovi colleghi. Sta di fatto che tra un selfie e l'altro Emily riesce a diventare rapidamente un'influencer di successo e con la sua caparbietà arriva a conquistare anche il più tradizionalista dei clienti, lo stilista Pierre Cardeau. Tra nuove amicizie e amori proibiti Emily trova la sua strada, affermandosi sul lavoro ma complicando non poco la sua vita privata.
Ma ci sono altri tre ragioni dietro al glamour di questa serie, anzi, tre donne: Patricia Field, stylist diventata iconica grazie ai look da lei scelti e sfoggiati da Sarah Jessica Parker in Sex and The City, l'hairsylist Mara Roszak e la make up artist Fiona Stiles, tra le più corteggiate dalle celeb hollywoodiane. Non mancano poi le citazioni: l'outfit della serata all'opera è un omaggio alla Hepburn in Funny Face; la gonna in tulle a quella indossata da Carrie nell'ultimo episodio di Sex and The City e tanti altri c'è da giuraci una caccia al tesoro.
La protagonista Lily Collins, figlia di Phil Collins e Jill Tavelman (i genitori si sono separati quando era una bambina e ha sempre vissuto con la mamma prima di spiccare il volo) ha già una discreta carriera alle spalle. ancora giovanissima: nel 2007 Chanel la sceglie per indossare un suo abito al Ballo delle Debuttanti. Tra i suoi film Shadowhunters - Città di ossa, Abduction e Biancaneve, con Julia Roberts e Armie Hammer. Le sue esperienze sul grande schermo continuano nel 2014, quando la sua interpretazione in L'eccezione alla regola le fa conquistare la sua prima nomination ai Golden Globe. Tra i ruoli più noti è protagonista in Fino all'osso, e la commedia d'amore Scrivimi ancora, accanto a Sam Claflin. Lily ha poi recitato accanto a Jake Gyllenhaal e Tilda Swinton in Okja, nel film Ted Bundy - Fascino criminale, dove ha interpretato la fidanzata del protagonista, e nella miniserie tv della Bbc Les Miserables, dove ha dato vita alla drammatica storia di Fantine.


   

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