«Quel Festival del 1971 per la musica leggera italiana fu una vera e propria rivoluzione. Tant'è che Lucio Dalla conquistò Sanremo pur non arrivando primo.
Iondini rivela l'esistenza di un'inedita versione dalliana del brano "La ragazza e l'eremita", un testo di Paola Pallottino musicato nel 1994 da Angelo Branduardi, ma su cui, venticinque anni prima, aveva messo le proprie note anche Lucio Dalla. «Con meraviglia e grande emozione ho potuto ascoltare quella vecchia esecuzione piano e voce di Dalla, incisa sul nastro di una vecchia audiocassetta - racconta Iondini -. Si tratta di un provino registrato a casa di Lucio nel 1970, che Paola Pallottino ha conservato gelosamente per tutto questo tempo e che ora per la prima volta viene svelato e raccontato». Ad arricchire ulteriormente il libro, oltre ai numerosi scatti fotografici di Walter Breveglieri, ci sono la prefazione scritta da Pupi Avati e l'introduzione a cura di Gianni Morandi, in cui entrambi intrecciano i ricordi degli esordi delle loro carriere con quelli dell'amicizia con Lucio Dalla. Il libro termina con uno scritto di Lucio Dalla (già contenuto originariamente nel libro "Lucio Dalla. L'uomo degli specchi" di Gianfranco Baldazzi - Minerva Editore, 2013), preceduto dal capitolo "Io, Tobia, quel padre che Lucio non ebbe", in cui è riportata l'intervista esclusiva realizzata da Massimo Iondini a Umberto "Tobia" Righi, che per quasi mezzo secolo è stato manager, factotum e sorta di padre putativo di Dalla.
4 marzo 1943, al festival di Sanremo 50 anni fa
Dice che era un bell'uomo, libro racconta il sodalizio con Paola Pallottino