Agosto, i giorni delle stelle cadenti. Magari riuscirle a vederle dato l'inquinamento luminoso e satellitare.
Guardando al cielo non c’è solo spazio per le grandi domande e lo spettacolo, ma anche per ragionare su temi come l’inquinamento satellitare. “Dal 2019” spiega l’astrofisico Roberto Trotta, curatore del progetto LIBRA, con la collaborazione del regista Gigi Funcis, “la comunità di astronomi professionisti e astrofili amatoriali ha assistito con crescente allarme al lancio ravvicinato di migliaia di satelliti da parte di aziende private. Questi satelliti, in orbita bassa ad un’altezza relativamente moderata tra i 350 e i 500 km, stanno rapidamente riempiendo il cielo notturno, creando gravi problemi all’astronomia ottica e radio. Dal 1957 ad oggi (anno del lancio del primo satellite artificiale, lo Sputnik sovietico) sono stati lanciati circa 6,000 satelliti artificiali. In soli due anni, SpaceX ne ha lanciati oltre 1800. Questi satelliti riflettono la luce del Sole, specialmente appena lanciati in gruppi di 60, creando dei trenini di punti molto luminosi nel cielo. Il rischio è che, letteralmente, non ci sia più sufficiente spazio per tutti nello spazio. L’effetto Kessler diventa cosi’ una possibilita’ molto seria: il rischio cioe’ che uno di questi satelliti, per malfunzionamento, errore umano o sabotaggio, vada a colpirne un altro, creando una pioggia di detriti che a sua volta distruggerebbe altri satelliti, e cosi’ via.
Di quel cielo che oggi è considerato nuova frontiera da conquistare a suon di satelliti, che cosa riusciremo a vedere tra 20 anni? Già oggi si inizia a parlare di inquinamento satellitare e, secondo molti studiosi, presto vedremo più satelliti che stelle. Nei prossimi anni il loro numero potrebbe arrivare a oltre 30.000.
Il Castello di Miramare a Trieste, dall' 8 al 12 settembre 2021 si trasforma nel teatro di scenografie di videomapping con LIBRA, nata dalla collaborazione dell’astrofisico Roberto Trotta con il regista Gigi Funcis: un progetto che, tra ologrammi, inediti visual effects, intelligenza artificiale e attori, tra cui il protagonista Lorenzo Acquaviva, fa convivere teatro e astronomia, scienza e fantascienza, filosofia e attualità, indagini sul presente e riflessioni sul futuro. Con la partecipazione di ospiti come Carlo Rovelli, Piergiorgio Odifreddi, l’archeo-astronomo Ed Krupp, Enrico Gabrielli (Afterhours, Calibro 35) e Nicola Manzan (Baustelle, Ligabue).
Guardando il cielo, più satelliti che stelle
Ormai sono migliaia. A Trieste Libra, progetto videomapping di astrofisica