Rubriche

Barbie, per Mattel scommessa da oltre 100 milioni

Una decina i film in pre-produzione da Mattel

Redazione Ansa

Per la Mattel la Barbie di Greta Gerwig non e' che l'inizio: ci sono almeno altri 14 progetti in sviluppo nei programmi dello studio cinematografico del 78enne gigante del giocattolo di cui la bambola piu' venduta al mondo e' il prodotto piu' famoso. Lena Dunham di Girls e' il nome collegato a un film su Polly Pocket, la fashion doll tascabile entrata in casa Mattel negli anni Novanta, mentre J. J. Abrams e' stato incaricato di tradurre sul grande schermo le auto Hot Wheels e perfino Tom Hanks e' stato coinvolto per interpretare l'astronauta di plastica Major Matt Mason. Un grande piano che parte con una scommessa da 145 milioni di dollari: tanto e' costato girare le nuove avventure di Barbie (Margot Robbie) e Ken (Ryan Gosling) che questo fine settimana dovrebbero sbancare i botteghini. Intanto in Italia il primo giorno di uscita è stato da record, primo apertura box office del 2023: 2.178.000 euro nel suo primo giorno di programmazione Con prevedite pari a quelle di Avatar: La Via dell'Acqua e proiezioni massimizzate senza trailer, le previsioni di incassi nordamericani sono di oltre 100 milioni di dollari per la bambola della Gerwig (che si avvia battere il record del box office al debutto per una cineasta donna detenuto finora da Wonder Woman), piu' del doppio di quanto dovrebbe guadagnare Oppenheimer, il colossal di Christopher Nolan sul padre della bomba atomica: insieme i due film sono la miglior notizia in tre anni per gli esercenti dopo il drastico calo dei biglietti venduti a causa del Covid.
    Per la Mattel, il premio andra' al Ceo Ynon Kreiz, l'israeliano ex presidente di Fox Kids Europe che nel 2018 e' diventato il Ceo dell'azienda con la visione di trasformare la multinazionale del giocattolo in una macchina sforna-contenuti a colpi di film, show per la tv, produzioni teatrali e parchi a tema. Una delle prime iniziative di Kreiz fu proprio la nascita dello studio di produzione, affidato a Ronnie Brenner, la producer indipendente di Dallas Buyers Club. A ruota la decisione di partire con Barbie, l'asset piu' di prestigio, per il debutto nelle sale.
    "Avremmo potuto testare le acque con qualcosa di piu' facile e scegliere un brand meno complicato e con meno storia alle spalle", ha detto il Ceo a Variety: "Avremmo potuto puntare su un film a cartoni anziche' su un live action. Ma volevamo fare qualcosa che fosse unico e ambizioso. Per questo siamo dovuti andare direttamente al top del nostro brand".
    Mentre dunque prende il via il derby Barbieheimer - come e' stata soprannominata la singolare coincidenza dell'uscita in contemporanea dei due film piu' attesi dell'estate - la Mattel continua a fare i suoi conti: grazie a una sagace campagna di marketing, il termine #Barbiecore usato per descrivere la moda rosa shocking ispirata a quella del film, ha raccolto mezzo miliardo di click su TikTok, mentre oltre 100 brand - da Gap a Burger King - hanno capitalizzato sulla Barbiemania. La Gerwig e il resto del suo team si sono svenduti alla Mattel, come ha sostenuto qualche critico tra cui quello del Guardian? Categorica la smentita della Brenner: "Raccontare buone storie e' l'importante, sia che fai un piccolo indipendente o un film da cento milioni. Quel che conta e' la sceneggiatura, il cast e i filmmaker". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it