E’ nuovo l’uso del silenzio, tornato al centro di dibattiti e riflessioni anche sulla scia di uno dei titoli scelti per gli ultimi esami di maturità (“Riscoprire il silenzio. Arte, musica, poesia, natura tra ascolto e comunicazione” di Nicoletta Polla Mattatoi). In un mondo fatto di rumore e baccano e di città attanagliate dall’inquinamento acustico (che in estate si moltiplica tra concerti, eventi e schiamazzi notturni), il contrappasso è la ricerca del silenzio o di quei suoni prodotti dalla natura che abbiamo quasi dimenticato, ma anche delle sonorità preferite da ascoltare però in cuffia per una esperienza più immersiva e rispettosa di chi non vuole partecipare. La quiete al centro del trend ‘silent’ che attraversa i continenti, contraria alla vita frenetica e dominata dal baccano.
Dopo i primi concerti silenziosi, pare ideati da attivisti per l'ambiente nei primi anni ’90 che utilizzavano le cuffie durante le feste all'aperto per ridurre al minimo l'inquinamento acustico ed il disturbo della fauna, siamo adesso alla loro evoluzione con eventi di silent fitness in giro per le città e nelle località di villeggiatura, di silent reading party (nelle biblioteche e nelle librerie o dove si preferisce), di silent cinema all’aperto. Piazze, cortili e luoghi di aggregazione possono essere gremiti di gente all’ascolto in cuffia, senza creare frastuono e lasciando in pace chi non vi partecipa. Il fenomeno silent include anche l’ascolto del silenzio stesso, fatto esclusivamente di rumori creati dalla natura che ci circonda e che nel baccano cittadino non si sentono più. Sollecitazioni sonore emesse dalla fauna sono in grado di darci pace e sono infatti al centro di eventi creati ad hoc, come le iniziative di ‘Sonosfera’ che ci riconnettono con una quiete primordiale, fatta solo di sonorità di ecosistemi di foreste (brevetto internazionale dell’italiano Davide Monacchi, presentato all’ultimo FuoriSalone di Milano e ospitato a Pesaro).
Dopo i silent party, organizzati nelle discoteche al chiuso o all’aperto da qualche anno (diverse le città coinvolte questa estate per ballare ascoltando la musica individualmente attraverso cuffie o auricolari, info sui profili social di Silent Party), degni di nota i più nuovi silent book club e i silent reading party. I primi sono eventi organizzati nelle biblioteche italiane ma anche gestite da singoli o gruppi di utenti che organizzano spazi riservati alla lettura silenziosa, allestendo tavoli, sedie e poltrone comode (ma anche sedute informali, cuscini, tappeti e qualche dolcetto, caffè e té) in spazi silenziosi e raccolti delle biblioteche e delle librerie. Angoli aperti a chi vuole scegliere un testo e leggerlo in pace ma non da solo, circondato da altri appassionati lettori, quindi da vivere in modo collettivo. Il passaparola (e i social network) amplificano la partecipazione di volta in volta. “Nell’ultima parte, solo per chi vuole, c’è la possibilità di socializzare e condividere le letture, altrimenti si può continuare a leggere - precisa Federico Scarioni della Fondazione Per Leggere- Biblioteche Sud Ovest Milano descrivendo le iniziative messe a punto nella biblioteca di Corbetta, antesignana dell’iniziativa fin dal 2018, su Biblioteche Oggi. - Il silenzio crea una dimensione intima e necessaria alla lettura che da sempre è la regola nelle biblioteche brandendolo come un’arma. I silent book club indicano una possibilità diversa, cioè fare silenzio creandolo a partire da sé e intorno a sé, nello spazio e a disposizione delle persone.
I silent reading party invece si organizzano in modalità extramoenia, cioè fuori le mura di librerie e biblioteche. Chiostri, parchi e giardini cittadini, piazze, belvedere, spiagge e così via. Armati di teli da stendere sui prati, plaid per pararsi dal fresco serale, candele profumate e luci soffuse create con le lampade ricaricabili tipo Poldina. Niente telefonini e tanti libri da leggere in silenzio e condividere (come accade al Classense Silent Reading, che si svolge nel chiostri della biblioteca Classense di Ravenna in diverse serate estive - sold out la prima serata dei giorni scorsi - telefoni cellulari da consegnare all’ingresso).
Sfruttano la diffusione dei suoni e dei dialoghi in cuffia (senza fili, connesse in modalità bluetooth) diversi eventi, non solo messi a punto per non disturbare la collettività che ma risiede nei pressi. Ascoltare con le cuffie pare soprattutto aprire i sensi per una esperienza davvero immersiva. Succede anche col 'silent fitness': passeggiate dinamiche in giro per le città d'arte e di grande successo - anche in versione notturna. Camminate di gruppo, tutti connessi in cuffia, intervallate da corse leggere, esercizi fisici, musica e indicazioni dell'istruttore-guida nelle proprie orecchie che include l'osservazione collettiva delle bellezze del nostro patrimonio culturale e artistico (le date imminenti e le città coinvolte su silentworkout.fit)
Sono in cuffia anche i concerti 'di nicchia' estivi svolti all'aperto in diverse località della penisola. Le cuffie permettono anche di passeggiare mentre si ascolta, andando magari a caccia di scorci migliori, angoli meno affollati, panorami inaspettati mentre si ascolta la musica. Infine il cinema. Può essere goduto in cuffia, soprattutto nelle proiezioni organizzate nelle piazze cittadine per la bella stagione (a Roma si ricordano ancora le serate in piazza organizzate gli anni passati dai Ragazzi del Cinema America con la proiezione di film horror in cuffia. Nessun rumore intorno, ad eccezione delle grida improvvise di spavento degli spettatori e delle risate di chi li osservava da ‘fuori’).
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