Il mestiere del bagnino, la 'rustida' e la tipica tenda da spiaggia. Sono questi tre aspetti della tradizione balneare di Riccione ad essere entrati a far parte del Catalogo generale dei beni culturali nella sezione dei beni demo-etno-antropologici.
È stata la Fondazione Santagata di Torino, incaricata di redigere il dossier di candidatura secondo le linee guida ministeriali, a comunicare il traguardo raggiunto.
"La nascita del mestiere del bagnino è nata con le bagnine - ha puntualizzato a margine di una conferenza stampa il balneare e presidente dell'associazione per l'identità di spiaggia di Riccione Diego Casadei - Sono state le donne le prime bagnine.
D'estate, quando i pescatori erano in mare, portavano i signori dei villini al mare e allestivano la spiaggia".
"Il risultato che abbiamo ottenuto è un risultato di tutta la città, in primis dell'associazione dei bagnini, ma include tutti quanti, perché c'è stato un lavoro di squadra", ha commentato la sindaca Daniela Angelini.
"L'Unesco è un tragitto lungo, ci vogliono anni, pazienza e risorse. Noi siamo riusciti a fare tutto questo con poche risorse, bilancio zero e molto lavoro volontario. È stata una soddisfazione", ha aggiunto l'ex docente di Politica economica presso le Università di Padova-Verona e Bologna Guido Candela che ha seguito il dossier. (ANSA).
Spiaggia di Riccione patrimonio Unesco, avanza la candidatura
Tre aspetti inseriti nel Catalogo dei beni culturali