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Allarme bus turistici, in Italia mancano 6.700 conducenti

Indagine An.Bti Confcommercio, "siamo le ruote del turismo"

Redazione Ansa

"Siamo "le ruote del turismo" evogliamo continuare ad esserlo con sempre maggiore qualità ed efficienza". Lo dice Riccardo Verona, presidente di An.Bti, l'Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani aderente a Confcommercio che dà l'allarme sulla mancanza di personale anche nel suo settore. Infatti sono 6.700 i conducenti di bus turistici che mancano in Italia, pari al 40% del fabbisogno in Europa (circa 17mila totali). A questo proposito occorre incentivare l'ingresso di giovani e stranieri, abbassando le soglie di accesso, sia in termini di costi che di età, e ampliando i canali formativi. Nel turismo le attività connesse ai trasporti rappresentano l'1% delle imprese, ma ben il 10% degli addetti, il 18% del fatturato e il 21% del valore aggiunto generato dal settore. Inoltre, in Italia la quota del trasporto turistico su autobus è superiore alla media europea (8% contro il 6%).

"Il settore dei bus turistici - dice Riccardo Verona, presidente di An.Bti - ha rialzato la testa dopo anni di estrema difficoltà, ma la ripartenza è comunque accompagnata da troppe incertezze. Oggi più che mai è necessario il sostegno delle istituzioni perché abbiamo bisogno di aiuti innanzitutto per il rinnovo sostenibile dei veicoli, che non può essere sorretto solo dalle nostre imprese. In secondo luogo è indispensabile trovare soluzioni per ovviare alla carenza del personale viaggiante e contestualmente procedere al riconoscimento strutturale, al pari di altri comparti, delle agevolazioni sulle accise del carburante". Il fattore incertezza, legato all'inflazione, al conflitto russo ucraino e al costo del carburante (variazione di prezzo anche del 50% tra il 2022 e 2023), infatti, mina le fondamenta del turismo organizzato, cioè la programmazione di lungo periodo: i costi e le tariffe possono variare di mese in mese. Secondo l'indagine di An.Bti, l'Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani aderente a Confcommercio, realizzata in collaborazione con Isfort, "Le ruote del turismo: il settore dei bus turistici in Italia" il comparto, colpito fortemente dalla pandemia con una flessione del fatturato di oltre il 50% nel periodo 2020-21, sta vivendo una profonda trasformazione ed è oggi sostanzialmente più snello (numero di imprese quasi dimezzato e riduzione del 10% del parco mezzi), ma anche più solido (crescita della dimensione media delle imprese e del numero medio di veicoli) e più efficiente e sostenibile (oltre la metà del parco veicoli è di ultima generazione e con ridotte emissione nocive).

Le imprese di noleggio autobus con conducente (-42% rispetto al 2017) in Italia sono 3.404. Più di un terzo sono al Settentrione (17,9% nel Nord Est e 19,8% nel Nord Ovest), mentre la flessione maggiore (oltre il 10% sul 2017) si è registrata al Sud (Isole escluse). Il Lazio è la regione con il numero più elevato di imprese del settore (397), seguito da Lombardia (389), Campania (372) e Sicilia (362), mentre a livello provinciale a guidare la classifica è Roma (270), con Napoli (159) e Milano (116) a ruota. Inoltre, tra il 2017 e il 2022 il numero medio dei mezzi per azienda è cresciuto del 52% (passato da 4 a 6) e il numero medio degli addetti è quasi raddoppiato (passato da 6 a 11). La distribuzione territoriale dei bus da noleggio segue in linea generale quella delle imprese. In termini relativi, la flotta è maggiore al Centro-Nord (56,9%) anche se il Mezzogiorno (Sud e Isole) non è molto distante. (ANSA).

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