AutomoMotive.Lab Plug, l'evento del Gruppo Amodei organizzato a Milano CityLife dal magazine Auto, ha fotografato la situazione della nuova mobilità nel nostro Paese nella sua transizione verso le zero emissioni.
Così, mentre nella piazza Tre Torri del polo commerciale milanese il pubblico ha potuto ammirare alcuni tra le soluzioni più interessanti - l'e-scooter Bmw CE 04, il van Ford E-Transit, i quadricicli Microlino e Xev Yoyo e le auto Byd Atto 3, Kia EV6 e Nissan X-Trail e-Power - con la possibilità di effettuare test, il convegno 'Mobilità elettrica, oggi per domani' ha definito il quadro di un'evoluzione che è in corso, che non è semplice, che comporta tanti problemi ma che ha una direzione chiara.
"L'Italia è il fanalino di coda in Europa insieme alla Spagna in merito alla transizione verso l'elettrico - ha detto Francesco Papi, partner PwC Strategy & Italy automotive leader - A marzo 2023 la quota di autovetture Bev e ibride plug-in nel nostro Paese si è fermata all'8,2% delle immatricolazioni, rispetto al'19,8% di Germania, 24,1% della Francia e al 26,7% del Regno Unito".
"Tra le principali ragioni che rallentano la crescita del mercato dell'e-mobility - ha ribadito Papi - figurano il costo iniziale del veicolo, un'offerta di prodotto ancora limitata e poco competitiva sui segmenti delle citycar e delle utilitarie e la diffusione delle infrastrutture di ricarica pubblica, che rappresenta un fattore di crescita rilevante.
"Questo perché la domanda a reddito più basso dispone in misura inferiore di parcheggi privati e di sistemi di ricarica domestica. Poi, non va sottovalutato un altro aspetto: la soddisfazione di chi ha già scelto l'elettrico, in oltre il 40% dei casi, determinata solo dal passaparola di amici e parenti".
"Oggi chi compra elettrico mostra un trend di soddisfazione in calo, comunque non su livelli inferiori rispetto a chi compra auto a combustione interna, principalmente a causa dell'insoddisfacente gestione del processo di installazione dei sistemi di ricarica domestica". E Papi ha concluso: "serve l'aiuto delle istituzioni". A sua volta Michele Crisci, presidente Unrae, ha puntualizzato affermando che "gli italiani sono appassionati di auto. Ma ci sono delle tematiche che le istituzioni devono risolvere, come le infrastrutture. L'utente deve avere la possibilità di bypassare le problematiche dell'uso delle elettriche. E abituarsi a un diverso sistema".
"Per gli italiani è più difficile e forse fanno un po' più fatica degli altri. L'elettrico è un mondo al quale Stati Uniti ed Europa non hanno mai creduto, ma la decarbonizzazione è un tema che riguarda tutti. E va cambiata la narrazione in questo senso" "Spesso sentiamo dire - ha detto il presidente Unrae, che il passaggio all'elettrico provocherà perdita di posti-lavoro.
Noi pensiamo il contrario. Il 2035 è una data ultima, ma nel 2030 le Case auto saranno obbligate a ridurre del 55% le emissioni del 2021 (da quasi 90 g/km a 45 g/km di CO2 ndr). E l'unico modo per farlo sarà avere la stragrande maggioranza delle vetture elettriche. E mancano solo 6 anni".
In Italia calo soddisfazione di chi compra auto elettriche
Studio PwC presentato a Milano all'evento AutomoMotive.Lab Plug