Solo il 50% delle concessionarie in Italia ha definito una politica riguardo la gestione, il monitoraggio e la riduzione degli impatti ambientali mentre il 92% non ha definito dei chiari obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas serra e il 77% non ha definito una politica riferita all'utilizzo delle risorse idriche. E' quanto emerge dallo studio Reset 2023 "Sostenibilità Ambientale in Concessionaria" realizzata dal Centro Studi&Ricerche di Quintegia, in collaborazione con Findomestic Banca, e presentata oggi a Verona nella giornata conclusiva dell'Automotive Dealer Day.
Sette i punti chiave sui quali si è concentrato lo studio: utilizzo di energia da fonti rinnovabili, riduzione dei consumi, utilizzo di materiali riciclati, riutilizzo di risorse, gestione e smaltimento rifiuti, certificazioni ambientali e promozione mobilità elettrica.
Nonostante i dati evidenzino che il percorso verso la sostenibilità è lungo e articolato, sono emersi anche dati confortanti. Il 98% dei concessionari, infatti, ha implementato una corretta raccolta differenziata secondo le linee guida del Comune di pertinenza; il 66% ha sottoscritto un contratto di fornitura dell'energia 100% rinnovabile o ha installato impianti per autoprodurre l'energia da fonti rinnovabili.
Lo studio sottolinea come il processo evolutivo vada accelerato: trascurare la sostenibilità significa impattare negativamente sulle performance, in quanto potenzialmente si potrebbero avere una marginalità penalizzata in pochi anni. Il costo del denaro per coloro che non lavoreranno nella sostenibilità, si stima possa aumentare del 1-1,5%. In un settore con bassa redditività delle vendite, dunque, il rischio è di azzerare tutto il margine anche perché 'il business della distribuzione auto è ad alto investimento'.
Sostenibilità, solo il 50% delle concessionarie auto ha un piano
Analisi Reset a ADD: Così arriva impatto negativo su performance