La prima edizione di Salone Auto Torino è pronta ad incantare il pubblico con una kermesse statica e dinamica in programma all’ombra della Mole Antonelliana dal 13 al 15 settembre. Il suo format innovativo prevede esposizioni ed esibizioni nel centro della città, con apertura gratuita al pubblico dalle 9.00 alle 23.00 di ogni giorno.
L’Automotoclub Storico Italiano, l’ente nazionale di riferimento per il settore del motorismo storico che ha la sua sede proprio a Torino, non poteva mancare all’inedito appuntamento e, oltre a patrocinare l’evento, è presente con uno spazio nel prestigioso contesto di Piazzetta Reale dove espone dieci esemplari della Collezione ASI Bertone. Vetture che raccontano al grande pubblico la storia del car design firmato dalla celebre Carrozzeria Bertone con il contributo dei più geniali e prolifici stilisti di tutti i tempi.
L’esposizione è composta da icone, prototipi e one-off realizzati dai maestri di stile che rispondono ai nomi di Marcello Gandini, Marc Deschamps, Luciano D’Ambrosio, Giuliano Biasio e David Wilkie. L’icona è senza dubbio la Lamborghini Miura S del 1967, auto personale di Nuccio Bertone e simbolo indiscusso delle supercar made in Italy, che unisce anima e cuore della Motor Valley all’estro e all’eleganza dei vestiti su misura realizzati nei centri stile torinesi. La lista degli esemplari unici propone invece un parterre di showcar dagli anni ’60 ai primi 2000: Autobianchi Runabout del 1969, Citroën Camargue del 1972, NSU Trapèze del 1973, Chevrolet Corvette Ramarro del 1984, Porsche Karisma del 1994, Lancia Kayak del 1995, Alfa Romeo Bella del 1999, BMW Birusa del 2003, Aston Martin Jet 2 del 2004 e Fiat Barchetta del 2007. La Runabout, la Ramarro e la Birusa partecipano anche alle parate in programma venerdì 13 settembre alle 10.15 e sabato 14 settembre alle ore 11.00, sul percorso cittadino con partenza da Piazza San Carlo e arrivo in Piazza Castello dopo aver percorso via Roma.
Altro punto di interesse targato ASI è allestito negli scenografici Giardini Reali, un’ambientazione perfetta per esporre auto “centenarie” che illustrano le origini del motorismo e della mobilità individuale. Anch’esse sono protagonisti della parata inaugurale di venerdì 13 settembre con la partecipazione del RACI (Registro Ancetrés Club Italia) federato ASI.
Lo stand dell’ASI in Piazzetta Reale - realizzato in collaborazione e con il sostegno di Banca del Piemonte, Banca ultracentenaria, indipendente e da sempre legata al territorio, alle famiglie e alle realtà che lo abitano da una relazione di fiducia e da un rapporto quotidiano, con la quale condividiamo i valori quali la cultura, la tutela e la promozione dell’immenso patrimonio storico di cui l’Italia può far vanto – è il punto di riferimento per gli appassionati di collezionismo motoristico e per il pubblico, in particolare durante le speciali “master class” organizzate dallo IAAD (Istituto d’Arte Applicata e Design) per raccontare la Collezione ASI Bertone con Matteo Licata, docente di storia del Transportation Design. I due appuntamenti sono alle 15.00 di venerdì 13 e alle 12.00 di sabato 14 settembre.
Sempre sabato 14 settembre, alle ore 18.30, anche la sede ASI di Villa Rey è protagonista in una sorta di “fuori salone” con l’inaugurazione della mostra “ModenArt – Gli scultori della velocità e il mito della Ferrari 250 GTO”, nella quale sono esposte le opere dei maestri carrozzieri modenesi: gli stessi che negli anni ’50 e ’60 hanno plasmato le lamiere alla Carrozzeria Scaglietti realizzando quelle che sono diventate le vetture sportive più iconiche e quotate di tutti i tempi. Oggi, le nude scocche in alluminio di quelle auto sono delle vere opere d’arte.
Contestualmente all’inaugurazione della mostra è presentato in anteprima il premio giornalistico “ASI Classic Motor Press Award 2025”, organizzato e promosso da ASI con il patrocinio della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI) e Unione Italiana Giornalisti Auto (UIGA). Con questo Premio, ASI intende riconoscere ai professionisti dell’informazione il prezioso ruolo di divulgazione della cultura del motorismo storico come memoria dell’ingegno meccanico, del design e dello stile italiano.
LE AUTO DELLA COLLEZIONE ASI BERTONE ESPOSTE IN PIAZZETTA REALE
Lamborghini Miura S, 1967 | Designer: Marcello Gandini
La linea che Marcello Gandini disegnò per Bertone fu in grado di “vestire” la meccanica della nuova Lamborghini dotata del rivoluzionario motore 12 cilindri trasversale. La Miura è sinuosa ma vigorosa e fu la vettura che contribuì a proiettare il produttore emiliano nell’Olimpo delle supercar. Questo esemplare fu quello personale di Nuccio Bertone.
Autobianchi Bertone Runabout, 1969 | Designer: Marcello Gandini
Nel 1969 Bertone scelse la briosa meccanica dell’Autobianchi A112 per presentare una stravagante barchetta a cuneo disegnata da Marcello Gandini, sulla quale spiccano i proiettori all’altezza dei montanti alle spalle dell’abitacolo. La soluzione di rovesciare la meccanica di una “tutto avanti” come la A112, montando il motore e la trasmissione in posizione posteiore, servì come banco di prova per la futura Fiat X1/9.
NSU Trapèze, 1973 | Designer: Marcello Gandini
Per il Salone di Parigi del 1973, Bertone presentò una bellissima sportiva su base NSU Ro80. Il prototipo Trapèze monta il motore al centro, fra i due sedili posteriori, sfruttando la forma triangolare del propulsore Wankel di tipo “rotativo”. L’auto ha il profilo basso e sfuggente, il parabrezza panoramico, la coda raccolta e tagliata di netto.
Chevrolet Corvette Ramarro, 1984 | Designer: Marc Deschamps
Uno dei grandi obiettivi di Bertone fu di carrozzare un telaio Chevrolet Corvette con alcuni criteri ritenuti rivoluzionari. Ci riuscì nel 1984 con la Ramarro, vettura sperimentale con il motore “sezionato” spostando radiatore e condizionatore al posteriore. Soluzione che, insieme alle porte laterali con apertura scorrevole in avanti, permise un design modernissimo.
Porsche Karisma, 1994 | Designer: Luciano D’Ambrosio
La Porsche Karisma, presentata dalla Carrozzeria Bertone al Salone di Ginevra del 1994, era una interpretazione di coupè sportivo a quattro posti, realizzata in un momento in cui il costruttore tedesco aveva accantonato l’idea di una berlina a quattro porte (la Type 989, antenata della futura Panamera). Per il suo design curato da Luciano D’Ambrosio venne utilizzata la base della Porsche 911 modello 964, alla quale venne allungato il passo di 53 centimetri.
Lancia Kayak, 1995 | Designer: Luciano D’Ambrosio
Basandosi sulla Lancia K berlina, Bertone volle rivisitare il concetto di Granturismo all’italiana presentando la versione coupé battezzata Kayak: cofano lungo e slanciato, coda morbida ma spiovente, abitacolo comodo per quattro persone con allestimenti pregiati. Sotto il cofano, il 5 cilindri di 2446 cc da 175 CV già adottato sull’ammiraglia di casa Lancia.
Alfa Romeo Bella, 1999 | Designer: Luciano D’Ambrosio
Con la Bella realizzata sulla base dell’ammiraglia Alfa Romeo 166 la Carrozzeria Bertone torna ad esprimersi sul concetto di coupé sportiva a quattro posto che ha sempre fatto parte della sua tradizione. Quest’unico esemplare prodotto, presentato al Salone di Ginevra del 1999, presenta un frontale molto aggressivo che si sviluppa dal grande scudo Alfa Romeo. Il parabrezza e i finestrini laterali formano uno spettacolare vetro panoramico che avvolge l’intero padiglione.
Bertone Birusa, 2003 | Designer: Giuliano Biasio
L’ultima vettura della Bertone battezzata con un detto piemontese, “Birusa” (che vuol dire audace, ardimentosa), è proposta nel 2003 per omaggiare la figura di Eva Marzone, nota negli ambienti sportivi con il nomignolo di “Birusa”, motociclistica torinese degli anni Trenta. Il telaio deriva dalla BMW Z8.
Aston Martin Jet 2, 2004 | Designer: Giuliano Biasio
Basata sul telaio in alluminio e fibra di carbonio del prototipo V12 Vanquish ma allungata di 210 mm, la Jet 2 presentata nel 2004 sul palcoscenico del Salone di Ginevra rende omaggio alla Bertone Jet del 1961 basata sulla DB4 GT. Questa concept car “shooting break” ha ampio spazio per quattro persone e una linea – soprattutto al posteriore – inconfondibilmente Bertone.
Fiat Barchetta, 2007 | Designer: David WilkieDopo che la Fiat Barchetta di serie lascia la scena senza eredi, nel 2007 Bertone ne reinterpreta il concetto con una vettura scoperta compatta, divertente e molto “preziosa” grazie alla carrozzeria in alluminio spazzolato e vetro. Le portiere si aprono verso l’alto, all’indietro, la linea di cintura è molto alta avvolgendo e proteggendo i due passeggeri fino alla testa. Il pianale e la meccanica sono della Fiat Panda 100 HP.
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