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Tedesca, pratica e funzionale: la Opel Corsa VI supera il test in città

Connubio tra razionalità germanica e eleganza francese

Redazione Ansa

Razionale, concreta e funzionale. Caratteristiche che richiamano fortemente lo stile tedesco, semplice e senza fronzoli. Come per la Bauhaus, la regola base è ‘less is more’, idea alla quale si ispira anche Richard Meyer, architetto del progetto della chiesa Dio Padre Misericordioso, costruita per il Giubileo del 2000 nel quartiere romano di Tor Tre Teste. Linee essenziali e materiali funzionali sono alla base del progetto dell’architetto statunitense, erede del Movimento Moderno di Le Courbusier che diede origine ad un’urbanistica basata sul razionalismo.

Opel Corsa di sesta generazione è un po’ una sintesi perfetta tra l’essenzialità germanica e praticità, un connubio vincente nato dalla piattaforma CMP, che condivide con Peugeot 208.
A partire dalle linee esterne, la nuova Corsa - che negli anni ha guadagnato un posto di tutto rispetto nell’Olimpo delle utilitarie da città - si mostra con linee semplici e pulite. Nulla è lasciato al caso: frontalmente il cofano ribassato dona un aspetto aggressivo, mentre il posteriore è lineare e pulito. La versione in prova per Ansa Motori, Elegance 1.2 75 cv con cambio manuale, vanta inserti neri a contrasto con la carrozzeria bianca, grazie allo Style Black Pack che è opzionale dal valore 500 euro. Gli interni sono pensati, come sempre, all’insegna della semplicità e della praticità: tutto è al suo posto in maniera razionale, i materiali sono curati e sembrano essere stati scelti per esprimere solidità. Il sistema di infotainment monta uno schermo da 7 pollici (opzionalmente si può scegliere anche quello da 10) dal quale è possibile accedere sia al sistema radio Dab che alle funzionalità del veicolo: col mirroring per Apple CarPlay e Android Auto si possono trasferire dal cellulare a bordo tutte le informazioni utili.

Il bagagliaio di appena 319 litri è tra i più piccoli della categoria ma, in compenso, i numerosi vani portaoggetti all’interno dell’abitacolo danno una grande possibilità di stivaggio.
La versione del test drive è dotata del rilevatore di stanchezza, della frenata di emergenza, del dispositivo di riconoscimento segnali e del mantenimento della corsia, insomma le tecnologie basilari per essere assistiti al meglio durante la guida. Guida che, nonostante il motore 1.2 di piccola cilindrata, in città riesce a dare molta soddisfazione, risultando scattante e divertente (peccato l’abbinamento al cambio manuale a 5 marce: avremmo apprezzato di più la scelta di una trasmissione automatica, soprattutto per l’utilizzo nel traffico urbano). Lo sterzo non è direttissimo, ma grazie al peso ridotto e agli ammortizzatori di taratura media, dossi e avvallamenti non rappresentano per nulla un problema.

L’agilità e la praticità al volante si traducono anche in termini di efficienza con una media di circa 16 chilometri percorsi con un litro, poco più di sei litri per cento chilometri, che scendono a 14 nella giungla cittadina. Piccola pecca della nuova Corsa è la scarsa visibilità, in modo particolare per chi non è molto alto: il lunotto posteriore dalle piccole dimensioni non aiuta a destreggiarsi al meglio.
La Corsa ‘sei’ (che nella nostra versione monta i cerchi in lega Hurrican da 16 pollici) ha superato a pieni voti l’esame, sia in città che fuoriporta, rappresentando il meglio l’evoluzione del Psa Groupe. È un’auto che coniuga robustezza, sicurezza e funzionalità di Russelsheim, caratteristiche che ne hanno decretato un grande successo di pubblico nei suoi 38 anni di storia.

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