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Presidente Aci a Gualtieri, distinguere auto d'epoca da vecchie

Sticchi Damiani, provvedimenti preservino questo patrimonio

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 MAR - "Gentile signor sindaco, l'attuale dibattito sull'accessibilità al centro di Roma delle vetture storiche, offre all'Automobile Club d'Italia e ad ACI Storico l'occasione di esprimere alcune considerazioni".
    Comincia così, la lettera aperta inviata, oggi, dal presidente dell'Automobile Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani, al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
    "In 118 anni di vita - si legge nella lettera - l'ACI è sempre stato il principale punto di riferimento degli automobilisti italiani, per la mobilità, la sicurezza stradale, lo sport dei motori e la difesa delle auto storiche. Ecco perché noi non riteniamo importante "la percentuale delle auto dotate di Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica rispetto al parco circolante di Roma'', ma che ad accedere nel centro di Roma siano quei modelli che rappresentano un'indiscutibile testimonianza dell'industria dell'automobile nel tempo".
    Da una verifica dei dati si è potuto constatare che per gli anni 2019/2020/2021 solo il 20% circa delle auto che hanno ottenuto il cosiddetto CRS sono inserite nella Lista di Salvaguardia "e ciò significa che il restante 80% sono da considerarsi auto semplicemente vecchie". "C'è inoltre da considerare che, considerato il loro valore, le vere auto storiche sono utilizzate non certo quotidianamente, bensì raramente e con cautela. C'è da chiedersi come sia possibile che a regolare questo settore insista ancora una norma (l'art. 60 del Codice della Strada) redatta addirittura 31 anni fa, quando la dimensione del fenomeno e il numero degli appassionati era di gran lunga inferiore rispetto a oggi. E proprio una simile legge - palesemente superata - continua a non riconoscere il ruolo dell'ACI e di importanti case automobilistiche - come la Ferrari - nella tutela del motorismo storico".
    "Per tutti questi motivi - conclude il presidente dell'ACI - riteniamo che non sia oggi corretto rischiare di penalizzare le vere auto storiche adottando dei provvedimenti che prescindano da questa importante differenza.
    Al contrario, auspichiamo che tutti i provvedimenti destinati a incidere in questo settore, siano sempre riconducibili ad una ratio ben chiara: quella di tutelare e preservare il valore del vero patrimonio storico motoristico italiano". (ANSA).
   

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