Volano i conti della Ferrari che chiude il primo trimestre con un utile netto di 297 milioni di euro, in crescita del 24% sull'analogo periodo del 2022 e 3.567 consegne, in aumento del 9,7%. I ricavi netti ammontano a 1,4 miliardi, il 20,5% in più dell'analogo periodo dell'anno scorso. La casa di Maranello conferma la guidance 2023, con ricavi netti attesi a 5,7 miliardi e un free cash flow industriale fino a 900 milioni di euro. Il titolo corre a Piazza Affari e chiude con +4,54% su nuovi massimi storici a 265 euro. "Un altro trimestre eccezionale con una crescita a due cifre dei principali parametri e un nuovo record del margine dell'ebitda al 37,6%. Sarà un altro anno molto positivo. Il nostro portafoglio ordini si estende al 2025, grazie a una gamma di prodotti che si è aggiudicata importanti riconoscimenti" commenta l'amministratore delegato Benedetto Vigna che annuncia la riapertura degli ordini per la Purosangue, "sospesi in seguito a una domanda iniziale senza precedenti" e il lancio della Roma Spider per arricchire ulteriormente l'offerta. Il manager spiega che la strategia non cambierà e la Purosangue resterà nel limite del 20% delle consegne annuali. Non è previsto un freno ai prezzi sul modello Tesla, ma ci saranno, anzi, ritocchi tra il 5 ed il 7 per cento. Contribuisce alla crescita il processo di elettrificazione. "Siamo in linea con il nostro percorso sia nello sviluppo delle vetture sportive, sia delle infrastrutture di Maranello. Il peso delle ibride ha raggiunto il 35% delle consegne e presto aggiungeremo alla famiglia il nostro primo modello full electric. Come abbiamo fatto nella nostra storia, sfrutteremo al massimo le nuove tecnologie per migliorare le emozioni di guida delle nostre auto sportive. E lo faremo in modo decisamente intransigente", sottolinea Vigna. L'obiettivo della Ferrari è di avere nel 2030 un mix con i motori a combustione interna al 20%, gli ibridi al 40% e le elettriche al 40% (il primo modello a batteria arriverà nel 2025). Tra le condizioni per raggiungere i target 2023 la casa di Maranello indica, oltre all'aumento dei prezzi per controbilanciare l'attuale inflazione dei costi, anche l'incremento degli ammortamenti legato all'avvio della produzione di nuovi modelli, oltre a un contenuto miglioramento dei ricavi da attività racing e lifestyle. Sul fronte sportivo "i risultati finora sono contrastanti. Il 2023 - spiega Vigna - sarà la stagione più lunga della Formula 1 e, come abbiamo fatto nelle prime quattro gare, continueremo a combattere gara dopo gara, con ambizione e umiltà".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it