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Auto e moto d'epoca a Bologna: molto spettacolo, poco mercato

Il trasferimento da Padova premia l'affluenza, meno le vendite

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 01 NOV - Molto spettacolo, poco mercato: questo in sintesi il risultato del trasferimento della Fiera di Auto e Moto d'Epoca da Padova a Bologna. Spazi, padiglioni, allestimenti sono nettamente aumentati, dopo 39 anni di edizioni a Padova della più importante manifestazione italiana dedicata al motorismo storico: il tutto premiato da una maggiore affluenza di pubblico, in particolare di giovani alla prima esperienza, e dalla presenza ufficiale di 14 case motoristiche e dei principali club di settore. Non altrettanto si può dire delle vendite dei commercianti specializzati: in media si può parlare di un 15-20 per cento di venduto, percentuale molto inferiore alle precedenti edizioni e alle attese.
    Crisi del settore? Difficile dirlo. Un fatto è certo: molti espositori, pur di rientrare degli alti costi degli stand, hanno accettato le trattative con permute (per esempio una Lamborghini Miura conservata è stata venduta ritirando altre auto in parziale cambio), altri hanno abbassato i prezzi. Questo delle valutazioni è uno dei grandi problemi del settore: una volta si andava in Fiera perché i prezzi erano più bassi della media, oggi invece sono spesso più alti di un 20 per cento, e ciò manda il mercato in stallo. Anche perché gli appassionati puri sono sempre di meno, e gli acquirenti spesso comprano le auto e le moto d'epoca con l'idea di rivenderle a breve con un buon margine di guadagno. Ma le quotazioni hanno ormai raggiunto livelli ingiustificabili e dunque le vendite sono sempre più scarse. Salvo naturalmente i "pezzi" molto pregiati, da centinaia di migliaia di euro: ma si tratta di oggetti che spesso vengono trattati privatamente e non certamente in Fiera.
    Significativo a questo proposito anche la quasi totale assenza dei privati che una volta costituivano un bacino interessante di occasioni, una specie di mercatino parallelo a quello ufficiale. Infine la presenza di oltre settemila veicoli storici e instant classic attira certamente la curiosità del grande pubblico, ma un po' confonde anche le idee dei potenziali compratori: per visitare tutta la grande Fiera di Bologna servivano almeno due giornate piene.
    Ne deriva che la Fiera dell'Auto e Moto d'Epoca di Bologna sembra avviata a una trasformazione che in futuro potrebbe portarla a ripercorrere le orme del mitico Motor Show, una manifestazione incentrata soprattutto sullo spettacolo, le novità e le competizioni di auto e moto (formula sperimentata in passato in mini formato dalla Fiera di Verona). Puntando su un maggiore spazio riservato alle motociclette (che costano meno) e sull'affluenza del pubblico giovane che comincia ad interessarsi ad un movimento che non è solo bellezza e velocità ma anche cultura. (ANSA).
   

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