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Collezione di moto M.M. al Museo del Patrimonio industriale

La casa bolognese più importante della prima metà del Novecento

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 09 NOV - Il Museo del patrimonio industriale di Bologna inaugura sabato 11 novembre (ore 11) la nuova sezione espositiva dedicata ad una importante collezione di motociclette M.M. , la casa costruttrice bolognese più importante della prima metà del Novecento. La collezione, acquisita dal Museo in comodato, rappresenta il coronamento di un lungo percorso che ha coinvolto la famiglia di Mario Mazzetti, la figlia Mirella ed il genero Giampaolo Tozzi, per far uscire dall'oblio una storia che ha risvolti tecnici, imprenditoriali e sportivi di alto livello. Lo testimoniano le moto in esposizione che coprono tutto l'arco di vita dell'azienda, dagli anni Venti al secondo dopoguerra, ricercate a lungo, poi studiate e, quando necessario, restaurate in maniera filologica da esperti artigiani. Una collezione di cui fa parte una ingente documentazione aziendale conservata dalla famiglia (cataloghi, dépliant, fotografie, disegni tecnici e brevetti), diventando punto di riferimento per tutti gli appassionati e collezionisti, dando anche vita al Registro Storico M.M..
    La nuova area arricchisce gli spazi permanenti del Museo dedicati alla motoristica in cui sono presenti esemplari di motocicli, motori e componenti di importanti aziende (G.D, F.B.M., Minarelli, Ducati, Idroflex, Marzocchi, Verlicchi) che testimoniano il ruolo preminente che l'area bolognese, terra di motori per eccellenza, ha svolto per tutto il Novecento, contestualizzandone gli scenari di evoluzione tecnica, produttiva e aziendale. Completa l'allestimento delle 18 motociclette un montaggio fotografico dedicato agli uomini e ai luoghi di lavoro della fabbrica ed è consultabile, secondo vari percorsi di indagine, una banca dati multimediale che presenta fotografie, dépliant, pubblicità e cataloghi che testimoniano il percorso aziendale della M.M. e dei circa cento produttori di motociclette attivi sul territorio fino al 1960. Si tratta di un'esaustiva "enciclopedia" del motociclismo bolognese resa possibile grazie al contributo del mondo del collezionismo che ha conservato e messo a disposizione una ricca documentazione iconografica. (ANSA).
   

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