(ANSA) - ROMA, 29 APR - C'è sempre qualcosa di speciale nelle
gare di autostoriche del Circuito Tricolore organizzate sotto
l'egida dell'ASI.
Qualcosa riconducibile al fascino proibito dell'accesso ad aree
cittadine interdette al normale traffico, ma aperte in queste
occasioni particolari per mostrare al grande pubblico le "opere
d'arte su quattro ruote" che vi prendono parte.
E' stato il caso della ventisettesima rievocazione della
Coppa della Toscana, una delle corse su strada più antiche, alla
quale hanno preso parte 70 auto prestigiose: la carovana di
questo veri e propri beni culturali meccanici ha potuto
transitare in via eccezionale in piazza del Campo a Siena (un
privilegio accordato in passato solo alla 1000 Miglia) e nel
centro storico di Montalcino, dopo aver preso le mosse da
piazzale Michelangelo a Firenze.
La competizione, che si svolge secondo le regole della
regolarità classica, ha visto il successo di un altro gioiello
storico, la Jaguar Biondetti Special dell'equipaggio
Perbellini-Piccoli. Si tratta di un pezzo unico, una barchetta
motorizzata Jaguar costruita artigianalmente da Clemente
Biondetti, pilota e ingegnere plurivincitore della 1000 Miglia.
Rossa, ruggente e scattante ha avuto ragione dei secondi
classificati, Alberti-Passalacqua su Lancia Beta Zagato spider e
dei terzi al traguardo, Bossi Arnoldi in gara con una Jaguar E
OTS.
La manifestazione si è svolta tra venerdì 26 e domenica 28
aprile attraverso il Chianti e la Val d'Orcia con il preciso
intento di rievocare, anche agli occhi del pubblico, la Coppa
della Toscana storica, nata come risposta agli organizzatori
della 1000 Miglia che nel 1950 depennarono Firenze dal percorso
della gara, irritando tutti gli appassionati fiorentini che si
costruirono in risposta una corsa su misura.
La rievocazione consente inoltre momenti di aggregazione
dedicati alla cultura (con visite guidate alle sale affrescate
del Comune di Siena e al Duomo) e al buon cibo (sosta pranzo al
Tempio del Brunello di Montalcino).
Per stare al passo con i tempi, non è mancato uno spazio
riservato alla ricerca ecologica: il presidente dell'ASI Alberto
Scuro ha sottolineato come l'ente stia studiando con attenzione
la frontiera dei biocarburanti, frontiera ancora in parte
inesplorata ma promettente per salvare le auto storiche dalla
chiusura nei musei. Le nuove benzine, argomenta l'ASI,
consentiranno di vedere ancora in circolazione auto come la
Bentley 3 litri presente alla manifestazione, un'auto che prese
parte negli anni Venti alla 24 Ore di Le Mans, o la Salmson Val
3 Goran Sport del 1927 ancora oggi scattante su strada. Oltre
alla nutrita pattuglia di Ferrari, Alfa Romeo, Lancia a Porsche
che hanno reso omaggio alla Coppa della Toscana. (ANSA).
Coppa della Toscana 2024, vince la Jaguar Special
Il fascino proibito delle rievocazioni storiche