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Asi, inaugurata a Roma la mostra Gli scultori della velocità

Promossa dal Mimit e curata da ModenArt

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 04 LUG - Inaugurata a Palazzo Piacentini la mostra "Gli scultori della velocità. I capolavori dei maestri carrozzieri modenesi" promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con Asi - Automotoclub Storico Italiano e ModenArt.
    L'esposizione - composta da sette sculture di alluminio, ferro e legno che rappresentano altrettanti celebri modelli di auto sportive - mette in luce la bellezza del design automobilistico italiano, quello degli anni '50 e '60 del '900, in cui arte e artigianalità si sono fusi grazie alla maestria dei carrozzieri modenesi che, a colpi di martelli, hanno letteralmente scolpito i modelli più eleganti e vincenti della storia dell'auto sportiva.
    Alla cerimonia hanno partecipato il capo di gabinetto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Federico Eichberg, il presidente Asi, Alberto Scuro, il curatore di ModenArt, Jean Marc Borel, e il maestro carrozziere Afro Gibellini.
    I modelli rappresentati - Ferrari 750 Monza del 1954, Ferrari 250 Testarossa del 1957, Shelby Cobra Daytona Coupé del 1964, Ferrari 275 GTB Competizione Speciale del 1965 e Ferrari 330 P4 Coupé del 1967 - rappresentano la quintessenza di un'epoca, la bellezza e la creatività del Made in Italy, il sogno e l'ottimismo delle terre emiliano-romagnole, da sempre vocate ai motori e all'industria automobilistica.
    Le opere di ModenArt, considerate vere e proprie sculture di arte moderna, sono modellate interamente a mano e senza nessuna verniciatura. Mentre il mondo del design e dell'automobile continua a evolvere, la collezione ModenArt ferma il tempo e testimonia la grandezza dell'artigianalità italiana.
    La mostra, ad ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico dal 4 luglio al primo settembre, tutti i fine settimana (sabato e domenica), dalle 10 alle 17. Dal lunedì al venerdì, la mostra sarà visitabile dalle 17 alle 19 previa prenotazione. (ANSA).
   

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