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Asi, "Gli scultori della velocità": vernissage al Mimit con Urso

Il Ministro: arte per formare e ispirare i più giovani

Asi, "Gli scultori della velocità": vernissage al Mimit con Urso

Redazione Ansa

Un punto di partenza "per la formazione di nuove generazioni" e, allo stesso tempo, "una fonte di ispirazione" per i più giovani. Così il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione del Vernissage di 'ModenArt - Gli scultori della velocità' presso i saloni del Ministero in via Vittorio Veneto a Roma.
    "Queste opere - ha sottolineato il Ministro Urso - rappresentano il passato e il futuro del nostro Paese. Sono un esempio di eccellenza e di qualità creativa che tutti ci riconoscono e che noi celebriamo in quello che è il nuovo tempio del Made in Italy, non solo la sede di un ministero. I modelli esposti dovrebbero essere di ispirazione per le giovani generazioni, proprio per il carattere artistico che questi maestri del Made in Italy hanno messo sulla base dell'esigenza puramente artigianale e produttiva dell'epoca". "È come se avessimo chiesto a Leonardo di rifare "La pietà" - ha aggiunto il Viceministro Valentino Valentini, presente al vernissage - perché queste sono opere d'arte e pezzi unici realizzati dagli stessi autori dell'epoca. Hanno quindi un valore enorme, storico e culturale. La capacità del Made in Italy sta anche nel riuscire ad animare un prodotto industriale come l'automobile e lo stesso vale in tanti altri settori, dall'enogastronomia alla moda".
    "Per noi - ha detto Alberto Scuro, presidente Asi - è una giornata simbolica e importante, perché questa mostra ha un significato molto particolare. Negli anni '50 e '60 il saper fare dei maestri carrozzieri e battilastra era evoluto a tal punto che questi oggetti sono nati in maniera quasi spontanea nelle mani delle persone che di fatto erano guidate dal proprio istinto e dal proprio talento, senza il supporto di tanti disegni o schemi. C'era la necessità di produrre in fretta per realizzare auto da corsa vincenti. Questi talenti hanno dato vita a capolavori che oggi sono riconosciuti in tutto il mondo come emblemi del saper fare italiano''.
    L'esposizione - composta da sette sculture di alluminio, ferro e legno - mette in luce la bellezza del design automobilistico italiano, quello degli anni '50 e '60 del '900, in cui arte e artigianalità si sono fusi grazie alla maestria dei carrozzieri modenesi che, a colpi di martelli, hanno letteralmente scolpito i modelli più eleganti e vincenti della storia dell'auto sportiva. I modelli rappresentati sono la Ferrari 750 Monza del 1954, la Ferrari 250 Testarossa del 1957, la Shelby Cobra Daytona Coupé del 1964, la Ferrari 275 GTB Competizione Speciale del 1965 e la Ferrari 330 P4 Coupé del 1967. Tutte vetture realizzate all'epoca nella Carrozzeria Scaglietti di Modena.

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