Nel dicembre di settanta anni fa, il nevoso 1954, Lancia avvia a Torino la produzione di una delle più importanti 'scoperte' della storia dell'automobile, che a detta di molti è anche la più bella.
E' la Aurelia B24 Spider, che Pininfarina aveva disegnato magistralmente partendo dalla GT e che - per volontà della signora Adele, moglie di Gianni Lancia e presidente dell'azienda - aveva adottato il tradizionale radiatore con lo scudo anziché il 'muretto' che lo stesso carrozziere torinese aveva creato per la sport D24.
Un vero capolavoro, nato per volontà del giovane Lancia e con il preciso intento di spostare ancora più in alto quello che oggi si definisce posizionamento del brand e che per la Casa di Borgo San Paolo s'identificava con la possibilità di puntare a nuovi mercati d'esportazione.
Raffinata rivale 'all'italiana' della sguaiata Chevrolet Corvette del 1953 (di cui riprende in parte il disegno avvolgente del parabrezza) l'Aurelia B24 Spider 'veste' con l'abito su misura confezionato da Pininfarina la meccanica della B20 4a serie opportunamente accorciata e modificata per abbassare soprattutto il cofano e rendere così più leggero e piacevole il disegno delle fiancate.
Al progetto in Pininfarina lavorano al progetto e all'affinamento stilistico della B24, tra cui Francesco Salomone, Adriano Rabbone, Aldo Brovarone (il creatore della magnifica Maserati A6GCS/53), Luigi Chicco e Giacomo Borgogno.
Il risultato ottenuto da Pininfarina - che utilizza anche l'esperienza fatta nel 1952 con la scoperta disegnata per l'americana Nash - soddisfa perfettamente le ambizioni di Gianni Lancia che immaginava un modello d'élite, sportivo ma con una linea che strizzasse l'occhio alle tendenze d'oltreoceano. La B24 Spider si fa apprezzare anche per le sue prestazioni (185 km/h di velocità massima e grande tenuta di strada) e soprattutto per le qualità dell'iconico V6 2.5 progettato da Francesco De Virgilio e accreditato per questo modello di 118 Cv.
Nonostante il successo commerciale, anche in Usa, l'Aurelia B24 Spider ha però vita breve: dopo la presentazione al Salone di Bruxelles il 15 gennaio la vettura viene prodotta in un totale di 240 esemplari, di cui 59 con guida a destra (come lo erano tutte le Lancia in precedenza) e 181 siglate B24S con la guida a sinistra.
A un anno dal debutto la splendida D24 è infatti la vittima più illustre della crisi che colpisce la Lancia nel 1995, quando l'azienda viene 'soffocata' dai debiti fatti anche per finanziare l'ambizioso programma di Formula 1.
E che subisce un vero colpo di grazia con la morte del pilota di punta Ascari e il successivo annuncio della sospensione dell'attività agonistica, evento che avviene quasi nello stesso momento dell'abdicazione di Gianni Lancia dal timone dell'azienda.