Il Traforo del Monte BIanco diventa un laboratorio per lo sviluppo del Platooning. Si tratta di un sistema, non ancora diffuso in Europa, capace di connettere digitalmente dei mezzi pesanti tra loro, in modo che uno dei veicoli del gruppo "guidi" al posto degli altri membri del gruppo.
Secondo i gestori del traforo che attraversa la cima più alta d'Europa, il Platooning (dall'inglese "platoon", ossia plotone) "potrebbe ridurre il rischio di incidente in galleria, affidando la guida di più mezzi pesanti a un solo conducente. In secondo luogo, mediante un collegamento digitale tra i veicoli, consentirebbe di ottimizzare il tempo inter-veicolare (eliminando il tempo di reazione dei conducenti che seguono il veicolo pilota). Inoltre, si potrebbe ottenere un'ottimizzazione dei tempi di attesa alle stazioni di pedaggio ed una riduzione del consumo di carburante dei mezzi inseriti nella colonna di viaggio". L'obiettivo è "fornire a partire dal 2022 un apporto tecnologico chiave, che contribuirà entro 3 anni a rendere il Platooning una realtà sulla rete europea, anche nelle gallerie".
Il Geie-Tmb finanzierà e coordinerà i test di telecomunicazione all'interno del traforo avvalendosi di partenariati che coinvolgono la belga See Telecom, la grancese Syntony, il raggruppamento di autotrasportatori transalpini Ecotrans e lo European Truck Platooning Challenge in stretto collegamento con le attività del consorzio Ensemble, progetto europeo sovvenzionato nell'ambito di H2020.
Traforo M.Bianco sperimenta sistema connessione tra Tir
Collegati digitalmente, il primo guida 'carovana' mezzi pesanti