Michelin preme l'acceleratore sulla ricerca per la sostenibilità. L'obiettivo più ambizioso è arrivare a produrre entro il 2050 pneumatici che contengano il 100% di prodotti riciclati o provenienti da fonte rinnovabile.
Il target a breve scadenza, invece, è superare l'attuale quota del 30%, per arrivare entro il 2030 ad almeno il 40%. Un impegno notevole che, però, appare già alla portata tecnologica della Casa del Bibendum, almeno alla luce dei due nuovi prototipi di gomme "green" presentate pochi giorni fa al Media Day 2023.
Cyrille Roget, direttore della comunicazione tecnica e scientifica di Michelin, chiarisce ad ANSA che il nuovo poneumatico per auto sostenibile al 45% nasce utilizzando come base di partenza l'attuale e-Primacy, il prodotto di punta del Bibendum per le macchine elettriche. "Vanta performance analoghe", risponde a specifica domanda il manager transalpino, sottolineando come la sostenibilità non debba andare a discapito della resa e dell'efficienza delle coperture, oltre che delle emissioni di CO2. "Quelle fatte provare presentano, però, varie tecnologie che utilizzeremo in futuro ma - anticipa - non è detto che le troverete tutte sullo stesso prodotto".
Cosa significa gomme sostenibili al 45%, considerando che per produrre uno pneumatico oltre ad acqua ed energia elettrica servono circa 200 componenti differenti, lo chiarisce lo stesso Roget: "Circa la metà delle materie prime utilizzate per costruirlo non sono più di origine fossile, ma sono frutto di rigenerazione. Per esempio la plastica utilizzata per rinforzare la carcassa è riciclata dalle bottigliette, sia quelle trasparenti sia quelle colorate, grazie a un'innovativa tecnica messa a punto da Michelin insieme al partner Carbios: si utilizzano enzimi che "digeriscono" i monomeri e permettono la produzione di nuova plastica, senza necessità di utilizzare energia. C'è naturalmente acciaio riciclato.
Il 'carbon black' deriva dagli pneumatici usati. Le bioresine, invece, sono derivate dalle scorze delle arance e dei limoni. Impieghiamo gomma naturale. Infine la silice non proviene dalla sabbia dei nostri arenili, ma dalla lavorazione della lolla di riso - l'involucro che riveste i chicchi, ndr -, ed è ottenuta tramite il processo chimico di pirolisi".
Sul circuito cuneese di Busca, abbiamo potuto saggiare in anteprima le qualità dinamiche dell'e-Primacy del futuro, in abbinamento a una vettura elettrica di ultima generazione, la Hyundai Ioniq 5. Dal breve test effettuato in pista abbiamo ottenuto riscontri interessanti, sia in termini di prestazioni sia di silenziosità di marcia.
Sono emerse, nel complesso, qualità da prodotto pronto per la commercializzazione. Da evidenziare una scorrevolezza notevole sul dritto, accompagnata da una sorprendente tenuta in curva, una contenuta rumorosità di rotolamento in grado di esaltare il comfort acustico tipico delle vetture a batteria, una certa "solidità" sotto sforzo della spalla dello pneumatico, a vantaggio della precisione di conduzione.
Roget assicura che dai test già eseguiti internamente anche la proverbiale durata chilometrica delle coperture Michelin sarà confermata dalle e-Primacy del 2025.