Giallo, bianco e arancione sono i colori dominanti sulla carena della RC213V, destinata a corre in MotoGP nel 2023. Honda l'ha presentata oggi a Madrid, augurandosi che siano sinonimo di vittoria, per mettersi alle spalle i tre anni più bui della sua storia sportiva nel mondiale velocità. Dopo l'incidente di Marc Marquez ad inizio 2020, il marchio nipponico nella classe regina ha raccolto appena tre gran premi (nel 2021), tutti con l'otto volte campione iridato. Solo lui, sporadicamente, è riuscito a portarlo sul gradino più alto, mentre Suzuki, Yamaha e Ducati vincevano titoli. Dopo quattro interventi al braccio destro, sofferte riabilitazioni e ritorni in pista tra alti e bassi, Marc Marquez ha accolto con un sorriso fiducioso il suo nuovo bolide, anche se nei test di Sepang la risposta poteva essere migliore. Completa il team l'altro spagnolo Joan Mir, che dopo l'esperienza in Suzuki - ritiratasi dalle corse - spera di ripetere i fasti del 2020, anno in cui si laureò campione. "Credo che se lavoreremo bene a Portimao (dove l'11 e 12 marzo si terranno i test ufficiali ed il 26 inizierà il Mondiale, ndr) saremo tra i cinque favoriti - ha detto Marquez - Sono sicuro che alla prima gara faremo un passo avanti. Sono ansioso di continuare lo sviluppo ed iniziare la stagione, mi sento in forma e pronto per correre. Abbiamo due anni di contratto in cui l'obiettivo è lottare per il Campionato, far crescere il progetto e tornare al punto di partenza". "Io e Honda ci rispettiamo molto e sappiamo quando dirci le cose in faccia e quando mantenere la calma" ha aggiunto. "Arriviamo al 2023 dopo alcuni anni impegnativi, ma non abbiamo perso il nostro spirito o la nostra spinta - ha assicurato Tetsuhiro Kuwata, direttore del reparto corse - Sappiamo di cosa siamo capaci, come azienda e come team. La competitività in MotoGP è cresciuta tantissismo, ma stiamo continuando a lavorare al massimo per dare ai nostri piloti ciò di cui hanno bisogno".
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