(ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA, 23 LUG - "Quando ero piccolo il
mito di mio fratello non era ancora così grande. Io ho
cominciato nelle moto perchè mi divertivo e il tutto è iniziato
per gioco".
Un gioco non certo esente da rischi, ma Marini non ci pensa
troppo, perchè "siamo talmente abituati ad essere sulle moto e
ad andare forte che è diventato normale. Quando sei lì non pensi
mai alle possibili conseguenze negative perché il piacere è
maggiore. Si cerca sempre di fare il massimo - ha aggiunto -
senza rischiare la tua incolumità e quella degli altri".
Inoltre, anche se c'è ancora da fare nella struttura dei
circuiti, secondo il pilota "questo sport è nel momento di sua
massima sicurezza nella storia". Poi a far dimenticare i rischi
e la stanchezza in gara ci sono le scariche di adrenalina: "Il
tuo corpo a un certo punto la domenica va in automatico, infatti
quando finisci la gara sei molto provato".
Nell'incontro con i ragazzi del festival, Luca li ha portati
anche dietro le quinte della gara, raccontandone il prima e a il
weekend di lavoro che in tv appare poco: "Quasi tutti i piloti
di Motogp e Moto2 hanno dei video analyst che registrano dei
video e analizzano analogie e differenze rispetto agli altri
piloti. La specificità è incredibile ed è molto interessante
perché si scoprono moltissimi dati".
Non poteva mancare infine un pensiero su una delle ultime
novità del mondo della MotoGP, la gara sprint: "Un'ottima idea.
È un format più moderno che può funzionare, anche se così perde
un po' il valore la gara della domenica. All'inizio eravamo
tutti contro, e ancora adesso non sono ancora sicuro se a me
piaccia totalmente, perché così si perde anche la tensione della
gara della domenica che a me piaceva molto. Così invece arrivi
con una sensazione diversa". (ANSA).
Luca Marini, 'io, la moto e mio fratello Valentino'
Il pilota Honda conquista i ragazzi di Giffoni