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Luca Marini, 'io, la moto e mio fratello Valentino'

Il pilota Honda conquista i ragazzi di Giffoni

Redazione Ansa

(ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA, 23 LUG - "Quando ero piccolo il mito di mio fratello non era ancora così grande. Io ho cominciato nelle moto perchè mi divertivo e il tutto è iniziato per gioco". Pilota della Honda, classe 1997, Luca Marini a Tavullia ha sempre respirato l'aria dei motori. Cresciuto in sella, ospite del Giffoni Film Festival ripercorre la sua infanzia, quando Valentino era per lui solo un fratello più grande. "Non avevo come obiettivo quello di diventare un pilota di moto, ma intorno ai 14 anni ho cominciato a far diventare questo gioco la mia vita, cercando di riuscire a farne un lavoro. Anche se in realtà non è un lavoro, perché quando fai di un gioco un lavoro, allora non è davvero un lavoro".
    Un gioco non certo esente da rischi, ma Marini non ci pensa troppo, perchè "siamo talmente abituati ad essere sulle moto e ad andare forte che è diventato normale. Quando sei lì non pensi mai alle possibili conseguenze negative perché il piacere è maggiore. Si cerca sempre di fare il massimo - ha aggiunto - senza rischiare la tua incolumità e quella degli altri".
    Inoltre, anche se c'è ancora da fare nella struttura dei circuiti, secondo il pilota "questo sport è nel momento di sua massima sicurezza nella storia". Poi a far dimenticare i rischi e la stanchezza in gara ci sono le scariche di adrenalina: "Il tuo corpo a un certo punto la domenica va in automatico, infatti quando finisci la gara sei molto provato".
    Nell'incontro con i ragazzi del festival, Luca li ha portati anche dietro le quinte della gara, raccontandone il prima e a il weekend di lavoro che in tv appare poco: "Quasi tutti i piloti di Motogp e Moto2 hanno dei video analyst che registrano dei video e analizzano analogie e differenze rispetto agli altri piloti. La specificità è incredibile ed è molto interessante perché si scoprono moltissimi dati".
    Non poteva mancare infine un pensiero su una delle ultime novità del mondo della MotoGP, la gara sprint: "Un'ottima idea.
    È un format più moderno che può funzionare, anche se così perde un po' il valore la gara della domenica. All'inizio eravamo tutti contro, e ancora adesso non sono ancora sicuro se a me piaccia totalmente, perché così si perde anche la tensione della gara della domenica che a me piaceva molto. Così invece arrivi con una sensazione diversa". (ANSA).
   

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