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L'Automotoclub Storico Italiano (ASI)

Redazione Ansa

Fondata nel 1966, l’ASI sostiene, tutela e promuove gli interessi generali della motorizzazione storica italiana, valorizzandone l’importanza culturale, storica e sociale. È un’associazione senza scopo di lucro riconosciuta dal Presidente della Repubblica e individuata dallo Stato per la certificazione dei veicoli storici come da art. 60 del Codice della Strada.

ASI conta circa 350 Club affiliati in tutta Italia e opera mediante Commissioni e Gruppi di lavoro specifici per ogni settore, affinché si possa diffondere la conservazione e il recupero di qualsiasi mezzo di locomozione che abbia compiuto vent’anni (autoveicoli, motoveicoli, ciclomotori, veicoli militari, macchine agricole e industriali, veicoli commerciali, velocipedi, natanti e aeroplani), valorizzandone l’aspetto culturale, che deriva dal fatto che questi mezzi sono stati protagonisti attivi e insostituibili della storia del XX secolo, esprimendone l’evoluzione tecnica, di costume e sociale.

Le qualità dei veicoli storici certificati dall’ASI è molto alta, perchè il Regolamento Tecnico dell’Ente posto a base di tale certificazione viene applicato in modo assai rigoroso: l’autenticità e l’originalità dei veicoli diventano elementi essenziali per ottenere il Certificato di Storicità come previsto dall’art. 60 del Codice della Strada e il Certificato di Identità che l’ASI rilascia quale corredo storico dei veicoli esaminati dalla propria Commissione Tecnica.

ASI organizza e patrocina eventi culturali, dinamici e solidali che hanno per protagonisti i veicoli storici: manifestazioni rievocative, concorsi di eleganza, raduni turistici, mostre e convegni che hanno l’importante funzione di far rivivere i veicoli storici e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla bellezza e sul prestigio del patrimonio storico motoristico nazionale.

ASI, inoltre, dialoga costantemente con le istituzioni affinchè questi beni culturali non vengano abbandonati, ma venga incentivato il loro recupero e la loro conservazione e se ne consenta l’uso e la circolazione.

Infine, ASI fa parte dell FIVA (Federation Internationale Vehicules Anciens), l’organismo che si occupa a livello internazionale della tutela del motorismo storico, ed è l’associazione di riferimento sul territorio italiano.

L’art. 60 del Codice della Strada definisce i “Motoveicoli e autoveicoli d’epoca e di interesse storico e collezionistico”: questi ultimi sono quelli di cui risulti l’iscrizione in uno dei registri ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI.

I requisiti per la circolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico sono disciplinati dal D.M. 17/12/2009 mediante il Certificato di Rilevanza Storica (CRS).

Il CRS è l'unico documento riconosciuto dallo Stato e registrato alla Motorizzazione per identificare i veicoli di interesse storico e collezionistico tra tutti quelli circolanti con più di 20 anni di anzianità.

I dati ufficiali dimostrano l'efficacia del CRS come strumento di selezione: i veicoli storici dotati di CRS registrato in Motorizzazione rappresentano circa lo 0,3% del totale circolante e meno dell’1% del totale circolante ultraventennale.

L’orgoglio italiano per l’automobile rappresenta un asset strategico da aggiungere a quanto di bello e attraente il nostro Paese offre. In questo contesto, il motorismo storico è recepito sempre di più come un’opportunità per l’Italia, perché è un patrimonio diffuso riconosciuto come eccellenza del made in Italy in tutto il mondo. L’Italia è stata la culla del motorismo sin dai primi del ‘900 e oggi, nelle cento maggiori collezioni del mondo il 60% delle auto è di produzione italiana.

Il mondo delle classiche dà vita a fenomeni turistici dal doppio valore. Viaggiare su un veicolo storico significa valorizzare il territorio attraversato e generare un grande indotto economico. Queste opere d’arte in movimento sono belle da vedere e fanno del bene all’economia. Un veicolo storico, che attraversa un territorio o raggiunge una località, dà valore aggiunto come un “opera d’arte dinamica” che tutti ammirano. Istituzioni e amministrazioni locali stanno dimostrando lungimiranza nel riconoscere, tutelare e valorizzare il patrimonio dei veicoli storici che il nostro Paese può vantare.

L’ASI e i suoi Club affiliati, grazie all’attività di oltre ottomila volontari, organizzano numerosi eventi per un giro complessivo di appassionati in tutta Italia che, secondo un sondaggio del 2018 condotto dall’Istituto Piepoli, si aggira attorno ai cinque milioni di persone.

La promozione del patrimonio italiano da parte dell’ASI passa anche attraverso i protocolli d’intesa siglati con ANCI, ENIT, Associazione Città dei Motori, Arma dei Carabinieri, Aeronautica Militare Italiana, Marina Militare Italiana e Stati Generali del Patrimonio Italiano, volti a promuovere la scoperta del Paese, anche incentivando il turismo a bordo dei veicoli storici che, inseriti nei vari contesti territoriali, diventano essi stessi attrazione turistica.

Promuovere il motorismo storico significa anche salvaguardare e incentivare le professionalità legate al restauro dei veicoli d’epoca, depositarie di una importante eredità che poggia sul genio, il design e l’operatività dell’industria automobilistica italiana. Al fine di garantire la sopravvivenza di una qualificata filiera professionale e produttiva, conosciuta e riconosciuta in tutto il mondo e composta da artigiani come carrozzieri, battilastra, tappezzieri, negli anni l’ASI ha avviato collaborazioni con le Università di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e altri enti per istituire dei corsi di formazione per tecnici restauratori di carrozzeria e di meccanica dei veicoli d’epoca, mostrando anche il potenziale del settore in termini occupazionali.

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