Volkswagen è pronta a investire sul futuro: il colosso di Wofsburg ha presentato oggi un piano da 180 miliardi, per puntare con due terzi delle risorse in particolare su elettromobilità e digitalizzazione. Gli investimenti sono in programma dal 2023 al 2027. "Il 2023 sarà un anno decisivo per implementare gli obiettivi strategici e accelerare il progresso del gruppo", ha detto il ceo Oliver Blume, il quale fra l'altro ha annunciato che "entro il 2025 un'auto su cinque di quelle vendute nel mondo dovrà essere completamente elettrica". Alla guida dell'impresa automobilistica dopo l'uscita di scena di Heribert Diess, il top manager assicura che il 2023 sarà un anno di successo. Del resto dal cambio di dirigenza, "Vw ha affrontato un processo di rinnovamento e ristrutturazione interna", ha rimarcato. Il gruppo tedesco vuole rafforzare la sua competitività in Cina, avere fabbriche proprie di batterie e aumentare la presenza in Nord America: fra gli obiettivi c'è infatti l'apertura da parte della filiale PowerCo di una fabbrica di batterie nell'Ontario, in Canada, la prima prevista in questo piano nel continente, che dovrà entrare in produzione entro il 2027. Ma ci saranno anche stabilimenti in Germania, Spagna e Svezia. Il picco della spesa degli investimenti è previsto per il 2025. E con 15 miliardi di euro Vw vuole assicurarsi anche l'accesso alle necessarie materie prime. Parte delle risorse andranno anche all'ultima generazione dei motori a combustione, che verranno decisamente ridotti dal 2025. Se il ceo oggi ha diffuso ottimismo, gli analisti di settore vedono la punta di diamante dell'auto europea già in ritardo: "Crediamo che Vw abbia perso buona parte della sua posizione di apripista nel settore dell'elettromobilità", ha affermato Patrick Hummel (Ubs) all'Handelsblatt. Concorrenti cinesi e la Tesla sarebbero ben più veloci sul mercato. Nella conferenza stampa annuale a Berlino, Vw è tornata anche sui dati già resi noti nei giorni scorsi. Nonostante l'arretramento delle consegne il marchio centrale del gruppo nel 2022 ha aumentato i profitti. Con 4,6 milioni di auto ha venduto un 6,8% di veicoli in meno, a causa delle difficoltà di rifornimento di componenti e di microchips. Il gruppo ha chiuso il 2022 con ricavi per 279,2 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto all'esercizio precedente, con un risultato operativo salito del 14,8% a 22,12 miliardi e con un utile in rialzo del 2,6% a 15,84 miliardi. Il calo nelle consegne è stato compensato dagli effetti positivi del mix di prodotto e dal posizionamento di prezzo.
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