Brembo archivia un primo trimestre da record con i ricavi in crescita a doppia a cifra a quasi un miliardo di euro. Il gruppo, intanto, ha investito circa cinquecento milioni per rafforzarsi a livello globale, grazie alla costruzione di nuovi impianti in Messico, Cina e Polonia. Con il settore automotive in "profonda trasformazione, stiamo investendo per rafforzare la nostra presenza nel mondo", spiega Matteo Tiraboschi, presidente esecutivo di Brembo. La Borsa premia i risultati con il titolo che guadagna l'1,4% a 13,93 euro. I numeri del trimestre mostrano una performance molto solida. In crescita il fatturato e l'utile netto che si sono attestati rispettivamente a 961,9 milioni (12,2%) e 76,8 milioni (+7,2%). Il portafoglio ordini si "conferma solido a livello globale anche per i prossimi mesi", spiega la società. Le stime per il 2023 vedono i ricavi in aumento di circa il 10% e margini in linea con l'anno scorso. Tutti le aree di business hanno mostrato un andamento positivo. A livello geografico le vendite crescono in Italia del 4%, in Germania (+26,8%), in Francia (+19,7%). La Cina rallenta del 9,1% mentre è forte il mercato sudamericano (Brasile e Argentina) con un aumento del 64,5%. Il contributo alla crescita è arrivato da "tutti i segmenti, a dimostrazione di come Brembo mantenga la propria posizione di leadership nel mercato", aggiunge Tiraboschi. Brembo ha deciso di rafforza la capacità produttiva in tre Paesi chiave, Messico, Cina e Polonia, tramite nuovi stabilimenti realizzati all'insegna della trasformazione digitale e della sostenibilità. In Cina sarà ampliato l'impianto di Nanchino e rinnovato il centro di ricerca e sviluppo che consentirà di supportare le nuove tecnologie richieste dal mercato. In Polonia nascerà la più innovativa fonderia di ghisa di Brembo a livello globale. "Abbiamo lanciato tre stabilimenti, in tre aree diverse ma con mercati che ci vedono crescere in maniera importante", conclude Tiraboschi.
Leggi l'articolo completo su ANSA.itBrembo si rafforza nel mondo, un miliardo di ricavi
Cinquecento milioni per nuovi impianti in Messico, Cina, Polonia