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Gigafactory Italvolt nell'ex Olivetti a Scarmagno

L'impianto sarà il più grande in Europa e avrà 4.000 dipendenti

Italvolt realizzerà la prima Gigafactory in Italia dedicata alle batterie

Redazione Ansa

Italvolt, società fondata e guidata da Lars Carlstrom, industriale pioniere nel settore automotive con oltre 30 anni di esperienza, ha scelto l'area ex Olivetti di Scarmagno per la realizzazione della prima Gigafactory in Italia, un impianto che sarà dedicato alla produzione e allo stoccaggio di batterie a ioni di litio per veicoli elettrici. La prima fase del progetto, che prevede un investimento complessivo di circa 4 miliardi di euro, sarà completata entro la primavera 2024. Si stima che nell'impianto verranno impiegati circa 4.000 lavoratori, con un indotto che nel complesso potrà arrivare a creare fino a 15.000 nuovi posti di lavoro. La gigafctory sarà progettata dalla divisione Architettura della Pininfarina, mentre Comau sarà fornitore di impianti e tecnologie e si occuperà della realizzazione del laboratorio di Ricerca e Sviluppo che affiancherà il nuovo sito produttivo. "L'area ex Olivetti di Scarmagno, di proprietà del Fondo Monteverdi gestito da Prelios Sgr, è stata selezionata da Italvolt - spiega una npota dell'azienda - per le sue caratteristiche tecniche e per la sua collocazione geografica particolarmente favorevoli. Il sito è oggi una vasta area industriale dismessa che si estende per circa 1 milione di mq, scelta già ai tempi della Olivetti dagli architetti Marco Zanuso ed Eduardo Vittoria per la facilità dei collegamenti stradali, autostradali e ferroviari, sia con Ivrea che con la città di Torino. Altro fattore che rende l'area di Scarmagno ideale ad ospitare il progetto di Italvolt è il suo forte legame con il tessuto produttivo del Piemonte che è la prima regione in Italia per quanto riguarda la produzione industriale Automotive". La Gigafactory di Italvolt, con 300.000 mq previsti e una capacità iniziale di 45 GWh, che potrà raggiungere i 70 GWh, rappresenta un'importante opportunità di rilancio economico-industriale dell'area di Scarmagno, con un impatto significativo anche a livello regionale. Il nuovo impianto - aggiunge il comunicato - sarà in grado di rispondere in modo significativo alla crescente domanda di batterie in Europa, destinata ad aumentare a livello globale di 17 volte fino a circa 3.600 gigawatt entro il 2030.

"Tra gli obiettivi principali, fin dal primo giorno del mio insediamento, c'era che il Piemonte tornasse a essere attrattivo per le imprese soprattutto nei settori storicamente strategici per la regione, come l'auto e l'innovazione tecnologica ed energetica legata all'automotive. Iniziamo a raccogliere i primi frutti, andando anche a recuperare un'area abbandonata da decenni, che tornerà a essere fonte di ricchezza e posti di lavoro". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, commenta la nascita della gigafactory per la produzione e allo stoccaggio di batterie a ioni di litio nell'area ex Olivetti di Scarmagno. "L'ufficialità è di queste ore, ma il lavoro svolto fin da settembre - commenta l'assessore regionale alle attività economiche e produttive Andrea Tronzano - ha dato i frutti sperati. E' stata un'operazione di squadra. Sulla Gigafactory ora tocca a Italvolt dare corso al progetto industriale, che ha visto, in una logica di rete, il coinvolgimento di altre realtà piemontesi: dalla divisione Architettura di Pininfarina, che progetterà l'impianto industriale con una forte connotazione ambientale e sociale, alla Comau, che lavorerà su Ricerca e Sviluppo. Le istituzioni saranno vicine e seguiranno passo passo lo sviluppo del progetto, lavorando con il Ministero dello Sviluppo Economico".

"La Fiom ha sempre creduto che questo territorio abbia le competenze per sostenere un produttore finale di batterie e che la produzione di batterie possa essere fatta qui. Ci piacerebbe vedere degli imprenditori piemontesi consorziati e partecipi di un progetto di questo tipo". Così Giorgio Airaudo, segretario generale Fiom Piemonte, "Sarebbe utile sapere se Stellantis ha o prenderà impegni diretti o indiretti con questo gruppo - aggiunge Airaudo - e che venissero coinvolti Eni ed Enel per dare credibilità e continuità a un'ipotesi industriale. Questo anche per evitare le scorribande avvenute sul nostro territorio da avventure e avventurieri, dalla De Tommaso all'Embraco per citare alcuni esempi noti. Il nostro territorio ha bisogno di fare sistema, non ha bisogno di allusioni e illusioni. I molti fondi europei per sviluppare le gigafactory vanno finalizzati e non dispersi. In Francia la Peugeot produce le batterie con Total dentro il sistema Stellantis". "Sarebbe bello se fosse vero", conclude Airaudo.

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