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Gb, ferme nelle officine 10mila JLR per mancanza di ricambi

Esaurite le auto sostitutive e lo spazio nei parcheggi interni

Gb, ferme nelle officine 10mila JLR per mancanza di ricambi

Redazione Ansa

In Gran Bretagna le officine della rete Jaguar Land Rover (ora denominata JLR) sono a un 'punto di rottura' a causa della carenza di ricambi e i rapporti con i clienti sono molto tesi perché è stata anche esaurita la flotta di auto di cortesia. Secondo la pubblicazione specializzata Car Dealer Magazine, nella rete Gb ci sono ferme circa 10mila auto in attesa di ricambi di cui circa 5mila fuori strada.

Secondo la rivista britannica a diffondere la notizia sarebbe stato Andrew Woolliscroft, direttore dell'assistenza clienti del Regno Unito, che ne avrebbe parlato ai concessionari durante un vertice della rete al British Motor Museum. Anche se non sono disponibili dettagli, Range Rover Velar e Discovery dovrebbero essere i modelli più interessati dai problemi che - riporta Car Dealer Magazine - hanno avuto origine nel nuovo impianto di logistica dei ricambi del gruppo a Mercia Park nel north west Leicestershire.

A Mercia c'è un collo di bottiglia e abbiamo un arretrato di ordini - avrebbe detto Woolliscroft al vertice - con un forte arretrato in entrata. Ad oggi abbiamo 80 camion in attesa di scaricare. Ma abbiamo anche un arretrato nell'imballaggio, poiché tali parti vengono disimballate e poi gestite nel magazzino". In una dichiarazione inviata ad Autocar, JLR ha affermato: "Stiamo lavorando a stretto contatto con il nostro partner di distribuzione, Unipart, per risolvere rapidamente il problema e garantire che il servizio ritorni alla normalità il prima possibile per i nostri clienti”.

JLR prevede che passeranno altre sei settimane prima che i problemi inizino ad attenuarsi. "Abbiamo esaurito le auto di cortesia e perfino lo spazio per parcheggiare le auto nelle officine in attesa dei pezzi di ricambio - ha detto Wooliscroft, precisando anche la soluzione di questa criticità è per il mercato britannico la "priorità numero uno". Frase però che non chiarisce se altri mercati internazionali siano colpiti in modo simile.

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