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Daihatsu aumenta indennizzi dopo scandalo manomissioni

Minacciata posizione al vertice nel segmento delle minicar

Redazione Ansa

(ANSA) - TOKYO, 29 DIC - Daihatsu amplia la lista dei potenziali fornitori soggetti a indennizzi a seguito dello scandalo sulle manomissioni dei test di sicurezza dei veicoli annunciato il 20 dicembre, che ha portato al blocco delle spedizioni dei suoi modelli sia sul mercato domestico che all'estero. Oltre ai 423 punti vendita sul territorio nazionale, il costruttore auto giapponese fornirà assistenza finanziaria a circa 5. 000 concessionarie e filiali che hanno un rapporto commerciale continuatuivo con il marchio.
    L'azienda con sede a Osaka che è stata acquisita dalla Toyota nel 1967, riceverà un supporto economico anche dalla casa madre, e in aggiunta sono previste ulteriori consultazioni con istituzioni finanziarie per l'apertura di nuove linee di credito. La casa auto nipponica - che è leader di mercato in Giappone nel segmento delle minicar, con circa 560.000 auto vendute nel 2022, davanti a Suzuki e Honda, potrebbe vedere minacciata la propria posizione al vertice in seguito allo stop delle consegne di 27 modelli prevista almeno fino al termine di gennaio. Gli indennizzi tuttavia non riguarderanno i concessionari all'estero, rende noto Daihatsu, dove ha ripreso le esportazioni dopo uno stop temporaneo in Indonesia e Malesia.
    Secondo la società di ricerca Teikoku Databank, il costruttore auto nipponico fa affari con quasi 8.000 aziende in Giappone, generando un fatturato che ammonta a 2.200 miliardi di yen, equivalenti a 14,6 miliardi di euro. (ANSA).
   

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